Il deserto sta diventando verde, è uno dei più famosi al mondo e sta subendo un importante cambiamento. Vediamo cosa succede.
Il Sahara è noto come uno dei luoghi più aridi del pianeta, dove le piogge sono un evento raro e, in molte aree, non cade una goccia d’acqua per anni. Il 2024 però ha portato condizioni meteorologiche insolite, con un aumento significativo delle piogge, soprattutto nella parte meridionale di questo vasto deserto. Secondo le immagini satellitari della NASA, la vegetazione è aumentata in modo sorprendente, estendendosi molto più a nord rispetto al solito.
Il 13 settembre, le immagini catturate dal satellite Modis della NASA hanno mostrato un’estensione della vegetazione nella fascia equatoriale africana, con una crescita insolitamente rigogliosa nel Sahara meridionale. Questo fenomeno è il risultato di intense tempeste che hanno colpito una regione tradizionalmente secca, provocando anche alcune inondazioni. Le immagini aggiornate fornite dal CIRA (Istituto cooperativo per la ricerca sull’atmosfera) mostrano chiaramente una colorazione verde intensa, dove normalmente ci sarebbero solo sabbia e rocce. Gli esperti spiegano che “in una zona come il deserto del Sahara non è comune vedere così tanto verde, ma dopo piogge anomale, questo fenomeno può essere osservato dallo spazio”.
Le piogge sono generalmente più frequenti tra luglio e settembre nelle regioni a nord dell’equatore, ma quest’anno il monsone dell’Africa occidentale ha spinto le precipitazioni ancora più a nord, facendo apparire il Sahara meridionale molto più verde rispetto agli anni precedenti.
In particolare i Paesi come Niger, Ciad, Sudan e perfino la Libia sono stati colpiti da temporali e forti rovesci. Gli esperti sottolineano che “nel 2024 la vegetazione si è estesa molto più a nord in Paesi come il Niger e il Ciad, ed è diventata più rigogliosa in regioni come la Repubblica Centrafricana”.
Karsten Haustein, un climatologo dell’Università di Lipsia, ha spiegato alla CNN che ci sono due possibili ragioni dietro questo spostamento delle piogge verso nord. La prima riguarda la transizione da El Niño a La Niña, un ciclo climatico naturale che influisce sul clima globale. El Niño, caratterizzato da temperature oceaniche più calde nel Pacifico, tende a portare condizioni più secche in alcune aree dell’Africa occidentale e centrale, mentre La Niña può provocare l’effetto opposto, portando piogge abbondanti.
La seconda causa è legata ai cambiamenti climatici. La “zona di convergenza intertropicale”, una fascia di bassa pressione che attraversa l’equatore e porta con sé piogge abbondanti, potrebbe spostarsi verso nord man mano che le temperature globali aumentano. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature a giugno 2024 ha evidenziato che questi spostamenti verso nord della fascia intertropicale potrebbero diventare più frequenti nei prossimi due decenni.
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