Stop al turismo a Bali, un blocco inatteso alle migliaia di turisti che invadono l’isola indonesiana. Ecco cosa sta succedendo.
Bali, la più nota meta turistica dell’Indonesia, sta affrontando una sfida significativa legata allo sviluppo eccessivo del territorio. Per gestire meglio questa situazione, il governo indonesiano ha deciso di imporre una moratoria sulla costruzione di nuovi alberghi, ville e discoteche in alcune aree specifiche dell’isola.
Stop al turismo a Bali, addio strutture ricettive
Questa misura fa parte di un più ampio piano del governo per riformare il settore turistico balinese. L’obiettivo principale è migliorare la qualità dell’offerta turistica e creare più opportunità di lavoro, preservando al contempo la cultura indigena che rende Bali unica. Hermin Esti, un alto funzionario del Ministero di Coordinamento degli Affari Marittimi e degli Investimenti, ha confermato all’agenzia Reuters che la moratoria è stata approvata, anche se i dettagli riguardo alla durata e all’implementazione sono ancora in fase di definizione.
L’idea della moratoria è stata proposta da Sang Made Mahendra Jaya, il governatore ad interim di Bali. Jaya ha indicato quattro zone dell’isola con alta densità abitativa e turistica come le aree più colpite dal sovrasviluppo. In queste zone l’eccessiva costruzione di alberghi, ville e stabilimenti balneari ha portato a tensioni tra residenti e operatori turistici, creando problemi ambientali e sociali.
Il ministro Luhut Pandjaitan ha dichiarato che la moratoria potrebbe durare fino a dieci anni. Questa decisione è motivata dalla necessità di gestire meglio l’afflusso di turisti e di mitigare i problemi causati dall’aumento della popolazione straniera a Bali. Attualmente circa 200.000 stranieri risiedono sull’isola, contribuendo a fenomeni come l’aumento della criminalità, lo sviluppo incontrollato e la competizione per i posti di lavoro con i residenti locali.
Dopo la riapertura al turismo post-pandemia, Bali ha visto un notevole incremento degli arrivi stranieri. I dati del governo mostrano che nella prima metà dell’anno corrente sono arrivati 2,9 milioni di visitatori stranieri attraverso l’aeroporto di Bali, rappresentando il 65% del totale degli arrivi internazionali in Indonesia per via aerea. Questo aumento ha portato anche a una crescita del numero di strutture ricettive: lo scorso anno Bali contava 541 hotel, rispetto ai 507 del 2019.
I problemi legati al turismo
L’aumento del turismo ha avuto anche un impatto significativo sui social media. I comportamenti scorretti di alcuni turisti spesso diventano virali, causando frustrazione tra i residenti e suscitando reazioni negative da parte degli utenti indonesiani. Questi episodi alimentano il dibattito sull’equilibrio tra sviluppo turistico e qualità della vita locale.
La moratoria sulla costruzione rappresenta un tentativo del governo di trovare un equilibrio sostenibile. Preservare l’identità culturale di Bali, migliorare la qualità dei servizi offerti ai turisti e creare opportunità di lavoro dignitose per la popolazione locale sono obiettivi chiave di questa iniziativa. La sfida principale sarà gestire il turismo in modo responsabile, evitando gli errori del passato e assicurando che la bellezza naturale e culturale di Bali possa essere goduta sia dai visitatori che dai residenti.