Fai molta attenzione alla nuova truffa legata al bonus vacanze: sono state rilevate oltre 2.800 frodi. Scopri come viene orchestrata e quali sono i meccanismi utilizzati.
Recentemente, la Guardia di Finanza ha smascherato un’enorme frode legata al bonus vacanze, un’iniziativa varata dal governo Conte durante la pandemia per supportare il settore turistico, messo in crisi dai lockdown. Nonostante questo bonus sia ormai scaduto dal 2022, alcune persone hanno trovato il modo di sfruttarlo illegalmente. La Guardia di Finanza di Rimini ha scoperto una rete di truffatori che, tra il 2020 e il 2021, ha frodato lo Stato, appropriandosi indebitamente di questi fondi. Tra gli indagati ci sono 10 individui, tra albergatori e imprenditori, che sono accusati di truffa aggravata, associazione a delinquere e altri reati correlati.
Durante il periodo di validità del bonus vacanze, che mirava a incentivare il turismo italiano offrendo alle famiglie un sostegno economico per le vacanze, alcune strutture alberghiere hanno orchestrato una complessa frode. Questo bonus, che poteva arrivare fino a 500 euro a seconda del numero di componenti del nucleo familiare, era un’opportunità per molte famiglie italiane di viaggiare durante la pandemia. Tuttavia, alcuni albergatori hanno approfittato della situazione, utilizzando i codici del bonus vacanze per soggiorni fittizi, mai realmente avvenuti.
Questi codici venivano trasferiti tramite piattaforme social e, successivamente, le strutture alberghiere li scaricavano come se fossero stati utilizzati per vacanze reali. In realtà, questi soggiorni non si sono mai verificati. I truffatori utilizzavano i crediti derivanti da questi bonus per ridurre le imposte dovute o li cedevano ad altri fornitori come crediti d’imposta. Questa truffa si inserisce in un contesto più ampio di scandali legati ai crediti d’imposta, che ha coinvolto anche altri incentivi come il Superbonus 110% e il bonus facciate.
Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza sono state particolarmente approfondite e innovative. Gli investigatori hanno analizzato i social network, studiato i dati operativi degli hotel e persino monitorato i consumi energetici delle strutture per dimostrare che, in alcuni casi, gli alberghi erano chiusi al momento dell’incasso dei bonus. Alcune di queste strutture risultavano chiuse per provvedimenti dei Comuni di Rimini e Riccione.
Grazie a queste verifiche, è stato possibile individuare oltre 2.800 bonus vacanze ottenuti in modo fraudolento, con più di 50 denunce presentate in diverse parti d’Italia. Gli indagati dovranno ora rispondere di gravi accuse, tra cui l’associazione a delinquere e la truffa aggravata ai danni dello Stato.
Nonostante il bonus vacanze originale non esista più, spesso riaffiora nelle cronache estive, alimentando confusione tra i cittadini. Alcune Regioni, infatti, hanno introdotto iniziative simili per promuovere il turismo locale, ma il bonus vacanze da 500 euro, varato durante la pandemia, è ormai solo un ricordo.
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