Le esperienze in vacanza sono cambiate, così come le mete di viaggio. Vediamo insieme cosa preferiscono fare i turisti oggi.
Viaggiare è una passione per molti, un bisogno per altri. Ma chi è davvero il viaggiatore di oggi? Il turista moderno non si limita a visitare nuovi luoghi, ma cerca di vivere esperienze autentiche, immergendosi nella cultura e nel quotidiano delle comunità che visita, anche solo per brevi periodi.
Come sono cambiati il turismo e le esperienze in vacanza
I turisti di oggi non sono più solo spettatori: Non si accontentano di ammirare i “capolavori di Botticelli a Firenze, ma vogliono sperimentare in prima persona”, magari imparando loro stessi l’arte dell’affresco
Il viaggiatore contemporaneo è curioso e appassionato, non si ferma alle solite tappe turistiche, ma è attratto dall’idea di scoprire la vita locale. Non si tratta più di semplicemente “vedere”, ma di “fare”, come sottolinea D’Acunto. Questa nuova tipologia di turista preferisce rallentare e dedicare più tempo a vivere le destinazioni, piuttosto che spuntare velocemente le attrazioni principali.
Le nuove esigenze di questo viaggiatore non si fermano alle città d’arte. In zone come le colline di Palermo per esempio, un’azienda agricola offre l’opportunità di vivere una giornata come un pastore. I visitatori possono imparare a condurre un gregge, cimentarsi nella produzione del formaggio locale e conoscere gli antichi strumenti di lavoro. Non è solo una questione di apprendere un mestiere, ma di condividere un’esperienza umana, avvicinandosi ai valori di una comunità.
Il turismo esperienziale sta diventando una realtà sempre più rilevante, generando un fatturato di circa 20 miliardi di euro e registrando una crescita annuale stimata attorno al 10%. Ma in Italia spesso si rischia di confondere una semplice visita guidata o un’escursione a cavallo con il turismo esperienziale. Per il presidente di Assotes, il vero turismo esperienziale consiste nell’inserirsi pienamente nella vita e nelle tradizioni locali, creando un legame autentico tra il visitatore e il territorio.
Un turismo accessibile a pochi, per ora
Un’altra sfida importante è quella di rendere questo tipo di turismo accessibile a tutti, adattando le esperienze alle diverse disponibilità economiche. C’è la necessità di offrire esperienze flessibili, capaci di soddisfare sia chi ha maggiori risorse sia chi ha un budget più limitato.
In un contesto segnato dal fenomeno dell’overtourism, in cui spesso le mete di viaggio vengono scelte in base ai trend sui social media, è molto importante professionalizzare il settore. Il turismo esperienziale non è solo un tour enogastronomico, ma l’opportunità di vivere davvero un pezzo della vita di un luogo.