Dietro a questo leggendario cammino, c’è una storia affascinante, e ora grazie alla scienza abbiamo un tassello in più per ricostruirla.
C’è qualcosa di magico nel Cammino di Santiago. Un’antica via che da secoli attira pellegrini da ogni parte del mondo,alla ricerca di un’esperienza spirituale e di un contatto con la storia. Ma alla base di questa affascinante tradizione c’è una figura leggendaria: Teodomiro, il vescovo che, secondo la tradizione, avrebbe scoperto le spoglie di San Giacomo e fondato la città di Santiago de Compostela.
Quali sono le origini del Cammino
Il Cammino di Santiago ha origini che risalgono al IX secolo, quando si crede che le spoglie dell’apostolo San Giacomo il Maggiore siano state scoperte in Galizia, nel nord della Spagna. Secondo la tradizione, il vescovo Teodomiro di Iria Flavia fu informato di una luce miracolosa che brillava in un campo. Indagando, trovò una tomba che conteneva i resti di San Giacomo. Questo evento trasformò immediatamente il luogo in una meta di pellegrinaggio.
Teodomiro giocò un ruolo cruciale in questo processo: riconoscendo l’importanza della scoperta, ne informò il re Alfonso II delle Asturie, che decretò la costruzione di una chiesa sul sito, dando inizio al flusso di pellegrini che nel tempo sarebbe diventato il famoso Cammino di Santiago.
Da quel momento in poi, il Cammino è cresciuto in popolarità, diventando una delle più importanti rotte di pellegrinaggio cristiano nel mondo.
Un ritrovamento eccezionale
Per molto tempo però, Teodomiro è rimasto avvolto nel mistero. La sua esistenza era più una leggenda che un fatto storico. Ma grazie agli avanzamenti della scienza, e in particolare dell’archeologia, oggi possiamo affermare con una certa sicurezza che questo vescovo è realmente esistito.
Tutto ha avuto inizio nel 1955, quando sotto la cattedrale di Santiago de Compostela furono rinvenuti dei resti umani. Tra questi, una lapide con inciso il nome di Teodomiro. Tuttavia, all’epoca non fu possibile condurre analisi approfondite e l’identità dei resti rimase incerta. Negli ultimi anni, un team internazionale di archeologi ha deciso di riprendere in mano questo caso. Grazie a tecniche di analisi avanzate, come la datazione al radiocarbonio e l’analisi del DNA antico, è stato possibile ricostruire la vita di questo misterioso personaggio.
Le analisi hanno rivelato che Teodomiro era un uomo di circa 45 anni al momento della morte, avvenuta intorno all’820 d.C. Ma la scoperta più sorprendente è stata quella relativa alle origini di Teodomiro. Le analisi del DNA hanno rivelato una significativa componente genetica nordafricana. Questo dato suggerisce che gli antenati di Teodomiro potrebbero essere arrivati in Spagna con le invasioni arabe, aggiungendo un ulteriore strato di complessità alla sua storia e a quella della penisola iberica. La scoperta delle spoglie di Teodomiro non è solo una curiosità storica. È un tassello fondamentale per comprendere le origini del Cammino di Santiago e il ruolo che questa città ha avuto nella storia della cristianità.