Se ti piace fare trekking, dovresti segnarti questo monte: per questa popolazione è una tappa obbligatoria

Che tu sia un avventuriero, un pellegrino spirituale o un amante della natura, scalare il Fuji è un’esperienza indimenticabile.

Monte Fuji e lago
Monte Fuji e lago – ttiviaggi.it

Il Monte Fuji, o Fujisan come lo chiamano i giapponesi, è senza dubbio uno dei simboli più iconici del Giappone. Questa montagna, alta 3.776 metri, non è solo la vetta più alta del Paese, ma anche un luogo sacro e fonte d’ispirazione per artisti, poeti e pellegrini per secoli. Esplorare il Monte Fuji è un’esperienza che combina bellezza naturale, avventura e una profonda connessione culturale.

La storia del Monte Fuji

l Monte Fuji è un vulcano attivo, la cui ultima eruzione risale al 1707. Tuttavia, la sua storia va ben oltre l’aspetto geologico. Nel corso dei secoli, il Monte Fuji è stato venerato come una divinità, soprattutto nello Shintoismo, ed è considerato un luogo di potere spirituale. Molte persone hanno scalato questa montagna come atto di devozione, e ancora oggi, l’ascesa al Monte Fuji è vista da molti come un pellegrinaggio piuttosto che una semplice escursione.

Il Monte Fuji è stato anche una musa per numerosi artisti giapponesi. Forse il più famoso è Katsushika Hokusai, il cui capolavoro “Trentasei vedute del Monte Fuji” ha reso questa montagna celebre a livello mondiale.

Nel 2013, il Monte Fuji è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Infatti per i giapponesi, scalare il Monte Fuji è un’esperienza quasi obbligatoria, tanto che c’è un detto popolare che recita: “Un saggio sale il Monte Fuji una volta, ma solo un pazzo lo fa due volte”. Uno degli aspetti più ricercati dell’esperienza di scalata è l’osservazione dell’alba dalla vetta, nota come “Goraiko”.

Ragazzo che fa trekking
Ragazzo che fa trekking – ttiviaggi.it

Trekking sul monte Fuji

Scalare il Monte Fuji è un’esperienza indimenticabile, ma richiede preparazione e attenzione. La stagione ufficiale per il trekking va da luglio a inizio settembre, quando le condizioni meteorologiche sono più favorevoli e i rifugi di montagna sono aperti.

La Yoshida Trail è la via più popolare e accessibile per raggiungere la vetta. Parte dalla Stazione 5 di Kawaguchiko e offre una serie di rifugi dove i trekkers possono riposare. Questo percorso è ben segnalato e, sebbene sia affollato, è perfetto per i principianti. Subashiri Trail è meno frequentato rispetto alla Yoshida, inizia dalla Stazione 5 di Subashiri e si congiunge con la Yoshida Trail a circa 3.000 metri. La bellezza di questa rotta sta nella sua varietà paesaggistica: si inizia camminando attraverso foreste di conifere, per poi uscire su distese vulcaniche.

Il sentiero Gotemba è il più lungo e impegnativo tra quelli che portano alla vetta. Inizia a un’altitudine relativamente bassa, a circa 1.440 metri, dalla Stazione 5 di Gotemba. Questo percorso è noto per essere meno affollato, ma richiede una maggiore resistenza fisica a causa della lunghezza e della ripidezza del tracciato. La Fujinomiya Trail è la rotta più breve per raggiungere la vetta, partendo dalla Stazione 5 di Fujinomiya. È un percorso piuttosto ripido e roccioso, ideale per chi ha poco tempo ma vuole comunque vivere l’esperienza della scalata del Fuji.

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