Nei prossimi decenni, le Olimpiadi non si faranno in molte città del mondo a causa di un importante problema.
Un preoccupante scenario emerge da un’analisi condotta da CarbonPlan, un’organizzazione no-profit specializzata in scienza climatica e analisi dei dati, e riportata dalla CNN. Il calore estremo rappresenta una crescente minaccia non solo per gli atleti, ma anche per gli spettatori, specialmente per quelli provenienti da regioni con climi più freddi, che potrebbero essere maggiormente suscettibili a colpi di calore.
Secondo i dati di CarbonPlan, entro il 2050, la maggior parte delle città della parte orientale degli Stati Uniti supererà il limite di 27 gradi di stress da calore, soglia oltre la quale gli esperti raccomandano di annullare eventi sportivi per proteggere la salute degli atleti. Questo significa che in futuro, ospitare i Giochi Olimpici estivi in queste aree potrebbe rappresentare un pericolo significativo.
Se si prendesse ad esempio Atlanta, che ospitò i Giochi del 1996, oggi sarebbe praticamente impossibile considerarla una candidata valida per il 2050. La situazione è altrettanto critica in altre parti del mondo, come la Cina orientale, che comprende città come Pechino e Shanghai, così come Hong Kong e gran parte del Sud-est asiatico. Per questo motivo, si sta facendo strada l’idea di spostare le Olimpiadi in periodi dell’anno meno caldi, una pratica già adottata in passato, come accadde a Sydney nel 2000, quando i Giochi si tennero tra settembre e ottobre, durante la primavera dell’emisfero australe.
Al contrario, le città del nord-ovest europeo, come Londra, Oslo e Stoccolma, potrebbero diventare destinazioni più favorevoli per l’evento, mentre quelle mediterranee rischiano di essere escluse a causa delle temperature elevate. Anche alcune città sudamericane situate ad alta quota potrebbero diventare più adatte in futuro, man mano che il riscaldamento globale avanza.
I prossimi Giochi Olimpici estivi si terranno a Los Angeles, città famosa per il suo clima temperato, grazie alla vicinanza con l’Oceano Pacifico. Nel 2032, l’evento sarà ospitato a Brisbane, in Australia, città che, a causa delle elevate temperature estive, accoglierà le competizioni durante l’inverno australe, a fine luglio, in modo da offrire condizioni climatiche più favorevoli.
Alcune città che hanno già ospitato le Olimpiadi potrebbero non essere più adatte a causa delle mutate condizioni climatiche. Pechino, sede dei Giochi del 2008, potrebbe diventare troppo calda e umida, con livelli di stress termico previsti superiori ai 32 gradi. Lo stesso vale per altre città come Atene, Roma, Atlanta, Tokyo, Seul e Barcellona, che potrebbero non essere più in grado di garantire condizioni sicure per gli atleti.
I Giochi di Tokyo del 2020, svoltisi nel 2021 a causa della pandemia, sono stati i più caldi mai registrati, con lo stress da calore che ha superato la soglia di 31 gradi, dimostrando quanto sia urgente affrontare il problema del cambiamento climatico nell’organizzazione di grandi eventi sportivi.
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