Considerati da molti come il peggiore degli incubi, questi invertebrati velenosi hanno fatto scattare un allarme sulle spiagge, poiché la loro presenza rappresenta un serio pericolo.
L’Amphinome Rostrata, meglio conosciuta come “verme di fuoco”, è una creatura che negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé a causa del suo ritrovamento su alcune spiagge. Questo invertebrato, identificato per la prima volta circa 250 anni fa dal naturalista prussiano Peter Simon Pallas, è una presenza inquietante e velenosa che può causare notevoli disagi. Nonostante la sua piccola dimensione, la puntura del verme di fuoco è estremamente dolorosa e può provocare una serie di fastidi, rendendo la sua presenza una seria minaccia per chi frequenta le spiagge.
Scatta l’allarme sulle spiagge
Negli ultimi anni, l’Amphinome Rostrata è stata avvistata su spiagge di diverse parti del mondo, sollevando preoccupazioni tra gli esperti. In particolare, è stata segnalata lungo le coste del Texas, dove i ricercatori dell’Harte Research Institute for Gulf of Mexico Studies hanno lanciato l’allarme, condividendo immagini sui social media. Tuttavia, la presenza di questo verme non è limitata agli Stati Uniti. Il National Institute of Water and Atmospheric Research (NIWA) ha confermato che il verme di fuoco può essere trovato in molteplici aree del pianeta, tra cui la Nuova Zelanda, in prossimità delle Poor Knights Islands, un noto paradiso per le immersioni subacquee.
Questo verme può adattarsi a diverse condizioni ambientali e proliferare in vari ecosistemi. Gli scienziati ritengono che la sua diffusione potrebbe rappresentare un pericolo non solo per l’uomo ma anche per la fauna marina locale. Alcuni predatori naturali, come pesci e granchi, svolgono un ruolo importante nel tenere sotto controllo la popolazione di vermi di fuoco, ma la loro presenza costante sulle spiagge rende necessario un monitoraggio continuo.
Caratteristiche e pericoli dell’Amphinome Rostrata
Il verme di fuoco può raggiungere una lunghezza di oltre 20 centimetri, con un corpo suddiviso in numerosi segmenti e ricoperto di aculei affilati. Questi aculei sono carichi di un veleno potente che, se iniettato attraverso una puntura, provoca un forte bruciore e arrossamento. Il contatto con la pelle può risultare molto doloroso, tanto che viene spesso paragonato alla puntura di una medusa. In alcuni casi, il veleno può causare vertigini e, in presenza di allergie, reazioni più gravi.
Se si viene punti, gli esperti consigliano di rimuovere immediatamente le setole che rimangono nella pelle utilizzando del nastro adesivo, seguito da una pulizia accurata della zona colpita. L’applicazione di un impacco freddo può alleviare il dolore, ma è sempre raccomandato consultare un medico, soprattutto se si manifestano sintomi più gravi. La capacità del verme di fuoco di rigenerarsi e riprodursi anche asessualmente rende difficile il suo controllo, e la sua proliferazione può avere conseguenze negative sull’ecosistema marino, oltre che sulle persone che frequentano le spiagge.