Crisi in Cina, il problema è dato dai gatti: il paese rischia il crollo demografico

Si parla di crisi in Cina, a causa di un fenomeno che vede come protagonisti i gatti. Scopriamo cosa sta succedendo.

Crisi in Cina
Crisi in Cina

A Pechino, un barboncino con delle piccole scarpette rosse attira gli sguardi curiosi, incarnando lo stile e la moda della zona. Non è l’unico: lungo le strade della città, una ragazza passeggia con il suo corgi marrone comodamente seduto in un passeggino, un’immagine che racconta di un cambiamento culturale significativo. Ma cosa c’entra tutto ciò con i gatti e con un’ipotetica crisi in Cina?

Crisi in Cina per via di gatti e animali domestici

La preferenza per gli animali domestici rispetto alla costruzione di una famiglia è un fenomeno che sta prendendo piede sempre più in Cina. I dati di Goldman Sachs rivelano una tendenza chiara: entro la fine dell’anno, il numero di animali domestici supererà quello dei bambini sotto i quattro anni nelle città cinesi. Un cambiamento drammatico rispetto al 2017, quando c’erano 90 milioni di bambini piccoli e 40 milioni di cani e gatti come animali domestici. Le proiezioni per il 2030 mostrano un futuro in cui la Cina avrà più di 70 milioni di animali domestici e meno di 40 milioni di bambini sotto i quattro anni.

Questo cambiamento demografico non è privo di conseguenze economiche. Il report di Goldman Sachs prevede che il mercato del cibo per animali raggiungerà un valore di 12 miliardi di dollari entro la fine del decennio. Ma la “pet economy” cinese va oltre il cibo: il boom economico del settore, accelerato dalla pandemia di Covid-19, si estende a trattamenti di bellezza per animali, massaggi, cure veterinarie, giocattoli, accessori alla moda, e perfino app di incontri per trovare l’anima gemella a quattro zampe.

Più animali che bambini
Più animali che bambini

Anche la televisione di Stato cinese, la CCTV, ha evidenziato questo trend, raccontando di un hotel a Suzhou, conosciuta come la “Venezia d’Oriente”, dove tutte le camere attrezzate per ospitare animali sono state costantemente prenotate durante l’estate.

Il fenomeno sta dilagando

Questo fenomeno non è esclusivo della Cina. In Giappone, altro paese con bassi tassi di natalità, il numero di animali domestici è quattro volte superiore al numero di bambini sotto i quattro anni. Negli Stati Uniti, l’American Veterinary Medical Association ha stimato che nel 2020 c’erano tra gli 84 e gli 89 milioni di cani e tra i 60 e i 62 milioni di gatti, rispetto a 73 milioni di bambini.

Il calo dei matrimoni e la riduzione delle nascite sono trend che stanno trasformando la società cinese. Nel 2023, sono state registrate solo 9,02 milioni di nascite, il dato più basso dal 1949. Anche i matrimoni sono in declino: nella prima metà dell’anno, solo 3,43 milioni di coppie si sono sposate, il numero più basso dal 2013. Gli esperti prevedono che entro la fine dell’anno, il tasso di matrimoni scenderà al livello minimo dal 1979.

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