Una delle città più belle al mondo ha deciso di prendere una posizione radicale contro il sovraffollamento turistico: sono scattate subito critiche e polemiche.
Il turismo di massa, sebbene contribuisca in modo significativo all’economia di molte città, comporta anche sfide e problematiche che richiedono attenzione da parte delle autorità locali. Questo è particolarmente vero in Europa, dove molte località hanno iniziato a implementare restrizioni per gestire l’afflusso di turisti e salvaguardare il loro patrimonio culturale e naturale. Barcellona, celebre città spagnola, sta ora adottando misure decisive per contrastare gli effetti negativi dell’overtourism.
Gli affitti brevi sono diventati molto popolari tra i viaggiatori che cercano sistemazioni temporanee nelle città di tutto il mondo, inclusa Barcellona. Ma questa richiesta crescente ha portato a una grave crisi abitativa nella città catalana, aggravata dalla gestione dei flussi turistici. Per far fronte a questo problema, il sindaco Jaume Collboni ha annunciato che a partire dal 2029, Barcellona non rinnoverà le licenze per oltre 10.000 appartamenti attualmente destinati agli affitti brevi per i turisti. Questo perché tutte le licenze attuali scadranno entro la fine del 2028, e l’anno successivo, gli appartamenti per affitti brevi potrebbero essere eliminati dal mercato. Gli hotel e i Bed&Breakfast, tuttavia, continueranno a essere disponibili per i turisti.
Il sindaco Collboni ha sottolineato che questa misura è necessaria per affrontare l’aumento esorbitante dei prezzi degli affitti, che sono saliti del 68% negli ultimi dieci anni. Questo aumento dei costi abitativi rappresenta una delle maggiori sfide per i residenti di Barcellona.
La proposta del sindaco non è ancora definitiva; dovrà essere approvata dalla maggioranza del consiglio comunale. Inoltre, i proprietari degli appartamenti turistici e le associazioni di settore potrebbero intraprendere azioni legali per bloccare questa iniziativa. Il Partito Popolare ha già fatto ricorso alla Corte Costituzionale e l’associazione Apartur sta valutando la possibilità di rivolgersi alla Corte di Giustizia Europea per opporsi alla misura.
Barcellona ha già sperimentato altre strategie per contrastare il fenomeno della gentrificazione. Recentemente, una linea di autobus che attraversava il centro della città è stata rimossa da Google Maps per ridurre l’afflusso turistico e facilitare il trasporto ai residenti. Inoltre, la città ha avviato un progetto ambizioso per affrontare i problemi ambientali e il turismo di massa. Entro il 2029, verranno installati pannelli solari e impianti di riscaldamento a pompa di calore nelle scuole della città, e l’energia in eccesso sarà condivisa con edifici pubblici e residenziali vicini. Questo progetto, del valore di 100 milioni di euro, sarà parzialmente finanziato dalla tassa di soggiorno, recentemente aumentata a 3,25 euro per pernottamento.
Barcellona prevede di aumentare la tassa di soggiorno per i passeggeri delle navi da crociera che soggiornano in città per meno di 12 ore. Questo incremento si applicherà ai turisti che, ogni giorno, arrivano al porto della città per brevi visite.
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