Raccoglie della sabbia in vacanza, ora rischia grosso: non farlo mai

Raccogliere la sabbia in vacanza sembra un gesto innocuo, eppure può portare non pochi problemi. Ecco perchè non andrebbe mai fatto.

Raccogliere la sabbia
Raccogliere la sabbia

Non tutti lo sanno, ma raccogliere sabbia e conchiglie non è un gesto banale come si possa pensare. Questa pratica, infatti, può portare a spiacevoli conseguenze, come recentemente accaduto a un turista. Scopriamo insieme perchè.

Attenzione, non raccogliere la sabbia

A Chia, nel Comune di Domus de Maria, alcuni bagnanti hanno notato un turista intento a raccogliere sacchetti di sabbia dalla spiaggia. Gli agenti della stazione forestale di Pula sono intervenuti immediatamente, bloccando l’uomo e sequestrando otto sacchetti contenenti complessivamente 13 kg di sabbia e ciottoli. Secondo quanto riportato dalla Forestale, l’individuo era un “collezionista” di sabbia proveniente dalla Sardegna. Ogni sacchetto era infatti accompagnato da un’etichetta che indicava l’origine specifica della sabbia: Chia su Giudeu, Dune di Is Arenas Biancas, Piscinnì, Pula, Cala Cipolla.

Un secondo episodio simile si è verificato sulla spiaggia di Campulongu a Villasimius. Anche in questo caso, i bagnanti hanno segnalato la presenza di una persona che raccoglieva sabbia. Gli agenti della base navale di Villasimius sono intervenuti prontamente, sequestrando a un turista statunitense 4 kg di sabbia.

Il Corpo Forestale ha ricordato che il prelievo di sabbia dagli arenili è vietato dalla Legge regionale n. 16 del 2017. Questa normativa prevede sanzioni severe per i trasgressori, con multe che possono arrivare fino a 3000 euro. La legge è stata introdotta per proteggere il patrimonio naturale delle coste sarde, che rischia di essere compromesso dall’asportazione incontrollata di sabbia e altri materiali.

Come comportarsi in spiaggia
Come comportarsi in spiaggia

La raccolta di sabbia dalle spiagge, apparentemente innocua, può avere un impatto significativo sull’ecosistema costiero. La sabbia non è solo un elemento paesaggistico, ma svolge un ruolo cruciale nella protezione delle coste dall’erosione e nella conservazione degli habitat marini. Per questo motivo, le autorità locali e il Corpo Forestale monitorano attentamente le attività sulle spiagge, intervenendo quando necessario per preservare l’integrità ambientale.

Collezionisti e rivenditori

L’episodio di Chia ha messo in luce il fenomeno dei “collezionisti” di sabbia, persone che raccolgono campioni di sabbia come souvenir o per altri motivi personali. Questo comportamento sebbene possa sembrare innocuo è vietato dalla legge per le ragioni già esposte. Ogni granello di sabbia rimosso contribuisce alla degradazione delle spiagge, e quando il fenomeno è ripetuto su larga scala, i danni possono diventare significativi e difficili da riparare.

Gli interventi degli agenti della Forestale a Chia e Villasimius dimostrano l’importanza della vigilanza costante sulle coste sarde per prevenire e reprimere comportamenti che mettono a rischio l’ambiente. Le sanzioni previste dalla Legge regionale n. 16 del 2017 rappresentano un deterrente per chiunque pensi di poter prelevare sabbia o altri materiali dalle spiagge senza conseguenze. La tutela delle risorse naturali della Sardegna è una priorità per garantire che le future generazioni possano continuare a godere della bellezza incontaminata di queste coste.

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