Il mare è in fiamme: l’estate italiana è tra alghe, pesci morti e rischi per la salute. Purtroppo non si mette bene
Chi l’avrebbe mai detto che le nostre amate spiagge italiane sarebbero diventate un campo di battaglia tra il caldo torrido e la natura? Quest’estate, il mare sta mandando segnali inequivocabili di malessere.
Cosa sta succedendo?
Alghe che proliferano come pazze, pesci che muoiono a migliaia e acque che diventano sempre più calde: un cocktail esplosivo che mette a rischio il nostro ecosistema e la nostra salute.
A Orbetello, in Toscana, si sta verificando una drammatica moria di pesci, una situazione che ricorda tristemente quanto accaduto già nel 2015. Le acque della laguna sono diventate una trappola mortale per molte specie ittiche, soffocate dalla mancanza di ossigeno. Questo fenomeno, noto come anossia, è causato dall’elevata temperatura dell’acqua che accelera la decomposizione delle alghe e riduce la quantità di ossigeno disponibile. I pescatori locali parlano di gravi perdite, con migliaia di orate, spigole e anguille trovate morte.
L’impatto di questa crisi si estende anche alle vicine coste di Ansedonia, dove i residenti e i turisti stanno soffrendo a causa dei forti odori emanati dalle carcasse in decomposizione. Il sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti, ha chiesto alla Regione Toscana di dichiarare lo stato di emergenza regionale. Nonostante gli sforzi per ripulire la zona, la situazione rimane critica, con le spiagge semideserte e i visitatori scoraggiati dalla vista e dall’odore dei pesci morti.
Altre regioni a rischio
L’aumento delle temperature marine sta causando non solo disagi economici ma anche problemi di salute pubblica. La presenza di alghe, visibile persino dallo spazio, è un segnale di allarme per la qualità dell’acqua e la sicurezza alimentare. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha avvertito che l’aumento delle temperature potrebbe favorire la proliferazione di batteri vibrioni nei frutti di mare, aumentando il rischio di gastroenteriti e infezioni per chi li consuma.
Inoltre, il cambiamento climatico sta alterando i ritmi e i cicli degli ecosistemi marini. Dai granchi blu asfissiati a Orbetello alle vongole sempre più rare, la pesca è diventata una sfida costante. I pescatori, per esempio, sono costretti a utilizzare più carburante per inseguire i pesci che si spostano al largo per sfuggire alle acque costiere surriscaldate.
Le alghe e le altre problematiche legate alle alte temperature stanno già impattando negativamente sul turismo in molte località costiere. Le fioriture di alghe, sebbene in gran parte innocue, rappresentano un deterrente per i bagnanti, preoccupati da possibili rischi per la salute. Questo problema è stato segnalato in varie zone, tra cui Ancona, Viareggio, Salerno e Ostia, dove la presenza di alghe ha scoraggiato molti turisti.