Incredibile scoperta in Italia: è riemerso un sito di epoca romana risalente a ben 2000 anni fa, finora completamente sconosciuto e mai documentato.
In Calabria, un gruppo di archeologi ha fatto una scoperta eccezionale: una struttura difensiva risalente a oltre 2000 anni fa, finora sconosciuta. La scoperta riguarda una muraglia di pietra lunga 2,7 chilometri, datata intorno al 71 a.C., nascosta nella foresta di Dossone della Melia. Si pensa che questa fortificazione sia stata costruita dalle forze del generale romano Marco Licinio Crasso per fermare l’avanzata di Spartaco, il gladiatore trace che guidò una grande rivolta di schiavi.
L’Archaeological Institute of America riporta che la scoperta è avvenuta grazie alla segnalazione di un gruppo ambientalista locale. Il team dell’archeologo Paolo Visonà dell’Università del Kentucky ha condotto gli scavi. Per esplorare il sito hanno utilizzato tecniche avanzate come il georadar, il lidar (un sistema laser che mappa il terreno dall’alto), la magnetometria e l’analisi di campioni di terreno.
Una parte del muro era già conosciuta dagli abitanti del posto, ma non erano stati effettuati studi approfonditi per determinare la sua origine e funzione. Gli archeologi hanno concluso che la muraglia serviva a scopi difensivi. In particolare per bloccare l’avanzata di Spartaco e del suo esercito di ribelli durante la Terza Guerra Servile.
Spartaco, prima di diventare gladiatore e condurre la ribellione, era stato soldato nell’esercito romano. Dopo essere fuggito da una scuola di gladiatori a Capua con circa 70 compagni, organizzò una rivolta che riuscì a radunare fino a 90.000 uomini e conquistare gran parte del sud Italia. Tra il 73 e il 71 a.C., Spartaco e i suoi seguaci inflissero diverse sconfitte alle forze romane, fino alla battaglia decisiva del Sele nel 71 a.C., dove Spartaco fu sconfitto dalle truppe di Crasso.
Gli archeologi ritengono che la muraglia appena scoperta possa essere la stessa fortificazione costruita da Marco Licinio Crasso per circondare e bloccare Spartaco e il suo esercito, dopo che il gladiatore tentò di fuggire verso la Sicilia. Costretto a percorrere l’Aspromonte a causa delle truppe romane lungo le coste, Spartaco si trovò intrappolato.
Le analisi recenti hanno confermato che la muraglia era accompagnata da un profondo fossato, una struttura difensiva romana nota come fossa e aggere, usata frequentemente in quel periodo. Oltre alla muraglia, gli archeologi hanno rinvenuto numerosi oggetti sepolti, come armi in ferro rotte, elsa di spade, lame curve, punte di giavellotto e una punta di lancia. Questi ritrovamenti indicano che ci fu un violento scontro nella zona, confermando l’importanza storica della fortificazione recentemente scoperta.
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