In questa spiaggia non pagherai l’ombrellone e le sdraio: ti dico dove si trova

Dimenticate i lidi esclusivi e i prezzi da capogiro, qui ombrelloni e sdraio sono gratis per tutti: un regalo del Comune ai suoi cittadini

Lettini e ombrelloni
Lettini e ombrelloni – ttiviaggi.it

In Italia è praticamente impossibile trovare lidi con lettini gratuiti o a basso costo. Ma c’è una spiaggia dove accade la magia: grazie al comune questi servizi sono gratuiti.

Dove si trova questa spiaggia?

Tutto è iniziato anni fa, quando il sindaco Maurizio Papi, già medico del paese, ha ascoltato le lamentele degli abitanti, soprattutto degli anziani, che desideravano un luogo di ritrovo accessibile a tutti. La Rossa, un tratto di costa situato a ridosso di uno degli incroci più trafficati di Porto Azzurro, all’Isola d’Elba, non era ambita dagli stabilimenti balneari privati. Non la spiaggia più bella dell’isola, certo, ma un luogo con un potenziale inespresso. E così, il Comune ha deciso di prenderne in carico la gestione, trasformandola in un esperimento di spiaggia pubblica.

Un esperimento che si è rivelato un successo fin da subito. Sdraio e ombrelloni vengono gestiti da un volontario, che ogni giorno si occupa di aprirli e chiuderli e di mantenere la spiaggia pulita. Chiunque arriva alla Rossa, che sia un residente o un turista, può utilizzarli senza dover pagare nulla. Un’oasi di relax dove il denaro non conta, dove ci si può stendere al sole senza sensi di colpa e godersi la bellezza incontaminata dell’Elba.

Lido privato
Lido privato – ttiviaggi.it

Un atto controcorrente

La Rossa non è solo mare e relax. È anche un simbolo di ribellione contro la privatizzazione selvaggia delle coste italiane. Papi è un sindaco combattivo, che non ha paura di affrontare le polemiche: come quando ha dovuto difendere la scelta di utilizzare sabbia bianca sarda per il ripascimento della spiaggia, scatenando l’ira dei ambientalisti.

Il sindaco ha spiegato che la scelta era stata obbligata, in quanto all’Elba non c’erano posti da cui prendere sabbia senza fare danni. E poi, con un pizzico di ironia, ha aggiunto che la storia del nome “La Rossa” non era del tutto corretta: la spiaggia si chiamava così non per il colore della sabbia, ma perché sul finire dell’Ottocento lì accanto abitava una donna bellissima dai capelli rossi.

L’unico vero problema della Rossa, sostiene Papi con un po’ di sconforto, è gestire la maleducazione delle persone. Nonostante le regole siano chiare, molti hanno l’abitudine di andare a pranzo lasciando indumenti e teli sulle sdraio per tenere i posti occupati. Il regolamento prevede invece che se ci si assenta per più di 30 minuti bisogna lasciare il posto. Ogni tanto l’agente della polizia locale passa e dà un’occhiata per far rispettare questo principio.

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