Hai sentito parlare della febbre Oropouche? Negli ultimi mesi si sono verificati alcuni casi in Italia, creando un po’ di scompiglio.
Dopo il Covid 19 siamo rimasti tutti scottati: ad ogni accenno di nuove varianti di virus perdiamo la calma. Adesso è il caso della febbre Oropouche e da trovarsi solo in Europa, adesso è anche al nord Italia. Scopri di più su questo virus esotico insieme a me.
Cosa è la febbre Oropouche?
La febbre Oropouche è una malattia virale che ha fatto il suo debutto in Europa lo scorso anno, con un primo caso identificato in Veneto. Il virus, originario del Sud America, viene trasmesso all’uomo attraverso punture di moscerini infetti. I sintomi principali sono febbre alta, dolori articolari e muscolari, mal di testa e rash cutaneo. Niente di letale,ma sicuramente fastidioso!
In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati solo 4 casi di febbre Oropouche, tutti in persone che avevano recentemente viaggiato in zone endemiche. Fortunatamente, non c’è evidenza di trasmissione interumana del virus, quindi il rischio di un’epidemia è molto basso.
Fino a poco tempo fa, la diagnosi di questa malattia era complessa e richiedeva l’invio di campioni biologici a laboratori di riferimento internazionali. Tuttavia, grazie al lavoro dell’Ospedale Sacco di Milano, è stato sviluppato un nuovo test diagnostico rapido e preciso, che permette di identificare il virus in modo semplice e veloce.
Come proteggersi?
La febbre Oropouche è una malattia virale emergente, causata dal virus Oropouche (OROV). Questa malattia prende il nome dal fiume Oropouche in Trinidad e Tobago, dove fu identificata per la prima volta negli anni ’50. Negli ultimi decenni, la febbre Oropouche è diventata un’importante preoccupazione per la salute pubblica, in particolare in America Latina, dove sono stati riportati numerosi focolai.
Il virus Oropouche viene trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare del genere Culicoides, comunemente conosciute come moscerini. Tuttavia, sono stati identificati altri vettori, tra cui le zanzare del genere Culex. La trasmissione può avvenire anche attraverso il contatto diretto con sangue infetto, sebbene questo sia meno comune. La febbre Oropouche è endemica in diverse regioni del Sud America, con frequenti focolai riportati in Brasile, Perù, Venezuela e altre nazioni vicine. Si stima che ci siano stati più di mezzo milione di casi di febbre Oropouche in queste aree negli ultimi decenni, rendendola una delle malattie arbovirali più diffuse dopo la dengue.
Attualmente, non esiste un vaccino specifico o un trattamento antivirale per la febbre Oropouche. La prevenzione si basa principalmente sul controllo dei vettori e sulla riduzione dell’esposizione alle punture di zanzare. Le misure preventive includono: uso di repellenti per insetti, installazione di zanzariere, eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare, come l’acqua stagnante e applicazione di insetticidi nei periodi di maggiore attività delle zanzare.