È stata rinominata la città delle meraviglie, ma si trova a 3000 metri di profondità: scopri con me questo luogo pazzesco delle Svalbard
Un luogo buio, gelido e pressurizzato, che a prima vista sembrerebbe inospitale. Eppure, proprio qui, a 3.000 metri di profondità, sorge una vera e propria “città delle meraviglie”: Jøtul, un campo di sorgenti idrotermali che ospita un ecosistema unico e affascinante.
Una “città delle meraviglie” è stata scoperta al largo delle coste delle isole Svalbard, in Norvegia, a oltre 3.000 metri di profondità. La “città delle meraviglie” consiste in un campo di sorgenti idrotermali situato lungo la dorsale Knipovich, una catena montuosa sottomarina. L’attività vulcanica sotto il fondale marino, tramite il calore che si infiltra tra le rocce, ha creato ambienti unici dove la vita prospera.
Questa area, che si estende per almeno un chilometro di lunghezza e 200 metri di larghezza, è stata denominata Jøtul, in riferimento ai giganti della mitologia norrena che abitano sotto le montagne groenlandesi. In questo contesto, il gigante mitologico rappresenta i processi geologici della Terra che generano queste straordinarie strutture sottomarine.
Come in un film di fantascienza, Jøtul si apre ai nostri occhi come un’oasi di vita che sfida le leggi dell’immaginabile. Camini idrotermali, chiamati “fumatori neri“, eruttano acqua calda e minerali disciolti, dando vita a strutture spettacolari che sembrano scolpite da un artista divino. I colori sgargianti, il contrasto tra il buio profondo e il bagliore metallico dei minerali, creano un’atmosfera surreale che incanta e spaventa allo stesso tempo.
In questo mondo alieno, la vita prospera in condizioni estreme, dove la fotosintesi, che alimenta la maggior parte delle forme di vita sulla Terra, non può esistere. Qui, a regnare sovrana è la chemiosintesi: alcuni microrganismi sfruttano l’energia delle reazioni chimiche per produrre il nutrimento necessario alla loro sopravvivenza. Questa straordinaria capacità di adattamento ci ricorda la tenacia e la flessibilità della vita, capace di fiorire anche nei luoghi più inaspettati.
Lo studio di Jøtul potrebbe rivelarsi una chiave preziosa per comprendere l’origine della vita nell’universo. La chemiosintesi, infatti, è un processo che potrebbe avvenire anche su altri pianeti, dove la luce solare è scarsa o assente. Analizzando gli organismi che popolano questa “città fantastica”, gli scienziati potrebbero ottenere indizi cruciali su come la vita possa nascere e svilupparsi in ambienti extraterrestri.
Il campo Jøtul è stato scoperto solo di recente, grazie a un’esplorazione con un veicolo sommergibile comandato a distanza. Questa scoperta sensazionale colma una lacuna significativa nella nostra conoscenza degli oceani e apre nuove strade per la ricerca scientifica. Studiando questo ecosistema unico, gli scienziati potranno approfondire le loro conoscenze sulla chimica degli oceani, sul ruolo delle acque nella circolazione di materiali importanti per la vita e sulle potenziali forme di vita che popolano le profondità del nostro pianeta.
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