Nel mondo ci sono persone che si trovano a vivere in 1.5 mq di spazio e spesso la loro proprietà si riduce a una gabbia. Ecco chi sono e dove vivono.
Vivere in 1.5 mq può sembrare un’assurdità, eppure è reale, e improvvisamente gli affitti altissimi per pochi metr quadri in Italia quasi sembrano ragionevoli. Il fenomeno accade in Cina, dove moltissime persone condividono enormi appartamenti vivendo in uno spazio di 1.5 mq ciascuno.
A Hong Kong, la situazione abitativa per le persone più povere è disperata: molti vivono in spazi ridottissimi, chiamati anche “case-bara” o “case-gabbia” che misurano meno di 1,5 metri quadrati e sono spesso impilate una sopra l’altra. Chi è leggermente più fortunato può permettersi mini-appartamenti di circa 10 metri quadrati per sé e la propria famiglia. Questo fenomeno drammatico riguarda più di 220.000 persone su una popolazione di circa 7 milioni.
Tra le famiglie a basso reddito, i mini-appartamenti sono una delle soluzioni più comuni. Questi monolocali di 30-40 metri quadrati vengono suddivisi in tre unità abitative, ciascuna con una piccola cucina e un bagno privato. Ogni unità ha una superficie di circa 10 metri quadrati, e capita spesso che in uno spazio così ridotto vivano più persone, almeno 3 o 4. L’affitto mensile per queste unità è di circa 600-700 euro, mentre i residenti guadagnano in media tra i 1100 e i 1700 euro al mese. Le abitazioni “normali” costano così tanto che questa è l’unica opzione accessibile per molte famiglie.
Un’altra tipologia di alloggio sono le “case sgabuzzino” di circa 3,5 metri quadrati, poco più di un bagno standard. Questi spazi sono ricavati aggiungendo pareti a stanze esistenti, risultando spesso estremamente affollati e privi di bagno privato. Generalmente, 10 persone condividono uno o due bagni. Un ventilatore sul soffitto e, se va bene, una finestra, sono gli unici comfort. L’affitto per queste abitazioni è di circa 450 euro al mese.
Le “case bara” sono probabilmente le abitazioni abusive più note. Si tratta di scatole di legno o metallo di 1,5 metri quadrati, sufficienti solo per un piccolo materasso. In una stanza, possono essere presenti fino a 20 di queste scatole, con bagno e cucina in comune. Ogni “bara” ha una porta scorrevole che si chiude con un lucchetto per garantire un minimo di privacy. L’affitto mensile per questa “soluzione” è di circa 350 euro.
In ultimo, le “case gabbia” rappresentano la forma più estrema di abitazioni abusive. Queste gabbie di rete metallica, impilate una sull’altra, misurano circa 1,3 metri quadrati e contengono solo un letto. Gli oggetti personali sono appesi alle pareti e, se si è fortunati, c’è un ventilatore per far circolare l’aria. L’affitto per queste gabbie è di circa 170 euro al mese. Queste condizioni, prive di privacy e igiene, sono spesso illegali e pericolose.
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