I viaggi in aereo potrebbero presto non essere più gli stessi. Sta per arrivare un’importante cambiamento che non farà felici alcuni viaggiatori.
Molte persone, una volta salite su un aereo, iniziano a bere alcolici. Escludendo chi ha problemi di alcolismo, le ricerche dimostrano che molti lo fanno per cercare di esorcizzare la paura del volo e sperare di riuscire a dormire serenamente fino all’atterraggio. Questa abitudine potrebbe presto scomparire.
Un gruppo di scienziati ha formalmente richiesto a tutte le compagnie aeree di vietare il consumo di alcolici a bordo. Questa richiesta si basa su studi che dimostrano come la combinazione di alcol e bassa pressione durante il volo possa avere effetti negativi sul cuore. Inoltre limitare l’alcol potrebbe ridurre il numero crescente di litigi e risse che si verificano a bordo.
La ricerca, pubblicata sulla rivista medica inglese “Thorax”, è la prima nel suo genere a livello mondiale. Sono stati esaminati 48 volontari tra i 18 e i 40 anni, divisi in due gruppi e suddivisi ulteriormente per fasce d’età. I partecipanti sono stati ospitati in due laboratori che simulavano le condizioni di un aereo. Un gruppo era in un ambiente con pressione atmosferica normale, mentre l’altro in uno con pressione equivalente a quella di un volo a circa 3000 metri di altitudine.
In entrambi i gruppi, alcune persone si sono addormentate entro le prime quattro ore senza aver consumato alcolici, mentre altre hanno dormito solo dopo aver bevuto due lattine di birra (5% di alcol) o due bicchieri di vino (12%). Gli scienziati hanno quindi monitorato il ciclo del sonno, la saturazione di ossigeno e il battito cardiaco di tutti i partecipanti.
I risultati sono stati chiari: nei partecipanti addormentati, la combinazione di alcol e la pressione della cabina simulata a 3000 metri ha causato una leggera diminuzione della saturazione di ossigeno (85%), obbligando il cuore ad aumentare i battiti, raggiungendo una media di 88 al minuto. Al contrario, in coloro che non avevano consumato alcolici, la saturazione di ossigeno era all’88% e il battito cardiaco non superava i 73 battiti al minuto.
Nel gruppo esposto alla normale pressione atmosferica, chi aveva bevuto presentava una saturazione del 95% e un battito cardiaco di 77 al minuto, mentre chi non aveva consumato alcolici registrava una saturazione del 96% e un battito cardiaco di 64 al minuto. Gli scienziati sottolineano che questi effetti potrebbero essere ancora più gravi nelle persone anziane.
“I sintomi cardiovascolari rappresentano il 7% delle emergenze mediche a bordo,” si legge nel report. “Gli infarti sono responsabili del 58% dei dirottamenti aerei verso gli ospedali più vicini. È importante che medici, passeggeri ed equipaggio siano consapevoli dei potenziali rischi.”
L’altitudine influisce anche sulla qualità del sonno, riducendo la fase Rem e quella del sonno profondo, entrambe necessarie per un riposo adeguato. Questa situazione è causata dalla riduzione dell’ossigeno, che può provocare una sorta di apnea notturna.
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