Scoperta straordinaria: emersi resti di una specie ritenuta estinta da tempo, lasciando gli scienziati completamente sbalorditi.
La natura e il mondo animale, in tutte le loro diverse manifestazioni, sono affascinanti e sorprendenti. Anche coloro che dedicano la vita allo studio di questi ambiti rimangono spesso sorpresi dalle nuove scoperte. Quindi non è sorprendente che gli scienziati si siano stupiti quando hanno ritrovato una specie che si pensava estinta.
La notizia di questo ritrovamento arriva dal regno marino, uno degli ambienti più misteriosi per gli studiosi. In questo habitat sono stati scoperti resti di una specie che si credeva estinta da circa un milione di anni. Un team di paleontologi dell’Alabama ha fatto questa scoperta straordinaria, trovando resti di uno squalo che non appartiene alle specie comuni che conosciamo oggi.
Questo squalo appartiene al gruppo dei lamniformi, precisamente alla famiglia dei Palaeohypotodus, una specie che si pensava fosse scomparsa da molto tempo. La scoperta è stata fatta attraverso 17 denti fossilizzati ritrovati in varie località, inclusi gli Stati Uniti. Alcuni di questi denti sono stati trovati in collezioni storiche del Geological Survey of Alabama a Tuscaloosa e altri nella Formazione Porters Creek a Wilcox.
Il Dr. Jun Ebersole del McWane Science Center ha spiegato che questi denti sono stati ritrovati in varie parti del mondo, il che solleva molte domande sulla diffusione di questa specie. Secondo le ricostruzioni, il Palaeohypotodus bizzocoi visse circa 65 milioni di anni fa, durante il Paleocene.
Ma che cos’è esattamente un Palaeohypotodus? I paleontologi descrivono questa creatura come uno squalo molto diverso da quelli che conosciamo oggi. Visse in un periodo che va dal tardo Cretaceo al tardo Eocene, un’epoca in cui i mari erano molto diversi da quelli attuali.
All’interno della famiglia dei Palaeohypotodus ci sono diverse specie, ciascuna con caratteristiche uniche. Tra queste, il Palaeohypotodus bronni, il Palaeohypotodus volgensis e il Palaeohypotodus rutoti, tutti dotati di denti robusti, lisci e taglienti.
Il ritrovamento di questi resti solleva domande sull’adattabilità della specie e sulla sua possibile sopravvivenza oltre il periodo che gli scienziati avevano precedentemente ipotizzato. Gli scienziati esamineranno attentamente i denti trovati per ottenere ulteriori informazioni. Il Dr. Jun Ebersole ha recuperato i primi denti esaminando una collezione di fossili conservati presso il Servizio Geologico dell’Alabama. Inizialmente non era chiaro a quale specie appartenessero questi denti, ma ulteriori ricerche hanno portato alla sorprendente scoperta di oggi.
Questa scoperta offre nuove intuizioni sul territorio dell’Alabama, che in passato era coperto da un oceano tropicale. Secondo gli scienziati, scoperte come questa possono anche aiutare a prevedere il futuro del nostro pianeta in relazione ai cambiamenti climatici.
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