Fast fashion da una parte, moda second-hand dall’altra: due mondi diametralmente opposti che si scontrano nel guardaroba dei più giovani
La moda second-hand rappresenta un futuro cool e sostenibile, una vera rivoluzione nel mondo dell’abbigliamento. Da un lato, troviamo il fast fashion, con marchi molto noti che producono capi accessibili ma con un impatto ambientale devastante. Dall’altro, emerge un mercato in forte crescita, alimentato dalla crescente consapevolezza ecologica e dal desiderio di uno stile unico e personale, particolarmente amato dalla Generazione Z.
Il second-hand è diventato una tendenza per molte ragioni. Prima di tutto, è trendy: chi ama distinguersi può trovare capi vintage e pezzi unici che danno un tocco originale al proprio guardaroba. La moda second-hand è anche sostenibile, poiché l’acquisto di abiti usati riduce l’impatto ambientale dell’industria della moda, una delle più inquinanti al mondo.
Comprando usato, si contribuisce a ridurre la produzione di nuovi capi, gli sprechi e il consumo di risorse. Inoltre, è economico: i prezzi dei capi di seconda mano sono generalmente molto più bassi rispetto a quelli del fast fashion, permettendo a chiunque di rinnovare il proprio guardaroba senza spendere una fortuna. Infine, è divertente: la ricerca di tesori nascosti nei mercatini dell’usato o online è un’esperienza emozionante che può dare grandi soddisfazioni.
È chiaro che il second-hand non è solo una moda passeggera, ma una vera e propria rivoluzione sostenibile. Uniamoci a questa rivoluzione e facciamo del nostro pianeta un posto migliore, abbracciando uno stile di vita che è cool, sostenibile ed economicamente vantaggioso.
Per chi è interessato a comprare e vendere capi second-hand, ci sono molte opzioni sia online che offline. Tra le piattaforme online più popolari troviamo Poshmark, leader del mercato negli USA con 51 milioni di visite mensili, ThredUp, specializzato in capi di alta gamma con 14 milioni di visite mensili, e The RealReal, dedicato al lusso con 13 milioni di visite mensili.
In Europa, Vinted è molto popolare, con 5,8 milioni di visite mensili in Italia e 25,8 milioni in Francia, mentre Wallapop domina in Spagna con 22 milioni di visite mensili. Io personalmente mi rifornisco su Rivintagekilo.com. Posso scegliere tra vari tipi di box e i miei brand preferiti. Le spedizioni sono veloci e il team è veramente disponibile e pronto ad aiutare il cliente.
Anche offline ci sono molte opportunità, con mercatini dell’usato come Mercatino Franchising, Mercatopoli e Kecé, oltre a numerosi negozi indipendenti specializzati in abbigliamento vintage e second-hand. Liberare l’armadio dai capi inutilizzati è semplice: basta portarli in buone condizioni nei mercatini dell’usato o scattare foto e venderli online su app e siti come Vinted, Vestiaire Collective, Depop, eBay, Zalando e Wallapop.
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