Strade inghiottite in Islanda a causa dell’eruzione: la situazione vicino la famosa Blue Lagoon è devastante. È fuoco e fiamme
Fuoco e fiamme in Islanda! Un nuovo vulcano si è risvegliato nella penisola di Reykjanes, costringendo all’evacuazione del villaggio di Grindavik e del famoso centro termale Blue Lagoon.
L’Islanda, terra di ghiacci e fuoco, torna a regalare spettacoli mozzafiato, ma questa volta non si tratta di aurore boreali o di maestosi geyser. Un nuovo vulcano si è risvegliato nella penisola di Reykjanes, dando vita a un fiume di lava incandescente che ha già inghiottito la strada che porta alla famosa Blue Lagoon e costretto all’evacuazione del villaggio di Grindavik.
Sono rientrata dal mio viaggio in Islanda da due settimane precise e mentre ero su, c’era già nell’aria la possibilità che un vulcano eruttasse. Come mi ha fatto vedere gentilmente un signore del posto, fino a pochi giorni prima dal mio arrivo c’erano state ripetute scosse sismiche, dopo di che si sono interrotte. Il signore mi ha confermato che quando è così, il vulcano potrebbe eruttare da un momento all’altro.
Devo dirvi ingenuamente che esserci in un momento del genere sarebbe stato si spaventoso ma anche molto eccitante e adrenalinico. Fatto sta che questo vulcano ha eruttato proprio ieri.
Diciamo che non è un periodo tranquillo per l’Islanda: viste le ultime eruzioni vulcaniche a settembre 2023, la situazione era piuttosto in bilico. Ma penso sia anche normale dato che è una piccola isola che ospita 130 vulcani attivi e non. Nel 2024 è la quinta eruzione vulcanica che si ha in questo paese affascinante ma molto inospitale.
La nuova fessura, apertasi vicino a Sundhnuksgigar, ha riversato torrenti di magma bollente, creando un muro di fuoco alto ben 50 metri e una coltre di cenere che ha oscurato il cielo per chilometri. Le autorità, di fronte a una scena apocalittica, non hanno avuto altra scelta che evacuare il villaggio di Grindavik e le zone vicine. La paura principale è che la lava possa raggiungere la centrale elettrica di Svartsengi, che fornisce energia a gran parte della penisola.
L’aeroporto internazionale di Keflavik, per ora, non sembra essere interessato dall’eruzione, ma la situazione rimane tesa e gli scienziati ipotizzano che l’Islanda stia entrando in una nuova era vulcanica che potrebbe durare decenni o addirittura secoli. Un monito per tutti noi: la natura è potente e imprevedibile, e dobbiamo essere pronti ad affrontare le sue sfide.
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