Le nuove tombe scoperte in Egitto stanno gettando nuova luce sulla vita nell’Antico Egitto e sulle malattie più antiche della storia.
L’Antico Egitto affascina da sempre studiosi, archeologi e storici di tutto il mondo, e non si finisce mai di fare nuove scoperte quando si tratta di faraoni, mummie e sarcofagi. Infatti, ad Aswan sono state rinvenute nuove tombe che stanno già fornendo ai ricercatori nuove informazioni sulle malattie più antiche.
Gli antichi egizi sono stati una delle popolazioni più brillanti della storia, e i loro edifici strabilianti e la loro abilità nell’ingegneria e nella matematica sono arrivati fino a noi sotto forma di piramidi, templi magnifici e tutta una serie di fatti inspiegabili. Ci si chiede, per esempio, come abbiano fatto gli egizi a costruire le piramidi, come sia possibile che ci sia una simmetria perfetta tra alcuni templi e la luce del sole in determinati giorni dell’anno, che solitamente hanno un valore simbolico importantissimo, e molte altre cose.
L’Antico Egitto affascina da sempre sia gli studiosi della storia che gli archeologi, e gli scavi, si può dire, in questo Paese non finiscono mai. Non è di troppi giorni fa infatti il rinvenimento di una tomba egizia che ha fatto parlare il mondo intero, quella ossia raffigurante una donna dalle sembianze più che somiglianti al personaggio di Marge Simpson. Altrettanto importante, seppur meno sensazionalistica, è invece la scoperta di altre tombe, stavolta nella città di Aswan, che stanno fornendo informazioni preziose sulle malattie più antiche, quelle che portavano via gran parte della popolazione già in giovane età.
A portare avanti gli scavi è stato un team italo-egiziano, che ha scoperto 33 nuove tombe antiche. Queste, che sono immediatamente diventate oggetto di studio, stanno dando informazioni importantissime riguardo la salute e le malattie che colpivano gli antichi egizi. Da ricerche precedenti si sa che il 30-40% della popolazione moriva già in età infantile o adolescenziale, ma quali erano i disturbi che causavano così tanti decessi prematuri? I primi studi su queste nuove tombe indicano che le principali cause di morte sarebbero malattie infettive e disturbi ossei.
Infatti, come spiega la professoressa Patrizia Piacentini, a capo del team italiano di ricercatori, molte salme appartenenti a donne mostravano segni di traumi alle ossa pelviche, mentre altre evidenziavano tratti tipici di malnutrizione e osteoporosi. Le informazioni che si possono carpire da questi nuovi elementi sono preziosissime al fine di saperne ancora di più sulla popolazione dell’Antico Egitto, ma anche e soprattutto per carpirne i segreti e magari svelarne i misteri, che dopo secoli e secoli attanagliano ancora le menti più brillanti del nostro tempo.
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