Ultimamente sta imperversando la paura di un nuovo anno senza estate. Vediamo insieme di cosa si tratta e perchè spaventa.
L’idea di un anno senza estate potrebbe sembrare surreale, ma è accaduto veramente in passato. Ma vediamo cosa significa esattamente l’espressione ‘Anno Senza Estate’.
2024, un anno senza estate
Il 1816 è noto come l’Anno Senza Estate, o l’anno della povertà. Durante quel periodo, gravi anomalie climatiche estive distrussero i raccolti nel nord Europa, nel nord-est degli Stati Uniti e nell’est del Canada. Queste anomalie sono state attribuite principalmente all’eruzione del vulcano Tambora sull’isola di Sumbawa, nell’attuale Indonesia, avvenuta tra il 5 e il 15 aprile 1815. Questa eruzione rilasciò enormi quantità di cenere vulcanica negli strati superiori dell’atmosfera, causando un abbassamento delle temperature globali poiché la luce solare veniva bloccata dalla cenere.
Oltre a questo, altri due fenomeni contribuirono al raffreddamento globale in quel periodo: il minimo di Dalton e la Piccola Era Glaciale. Il minimo di Dalton fu un periodo durante il quale si ritiene che il Sole emanasse meno energia del normale, mentre la Piccola Era Glaciale fu una fase di raffreddamento globale che durò dal Medioevo fino al 1850.
Per capire cosa ci aspetta al giorno d’oggi dobbiamo esaminare le previsioni stagionali, che offrono una panoramica su precipitazioni e temperature attese per i prossimi mesi. È importante anche considerare il sistema climatico globale, in particolare l’Oceano Pacifico, dove si alternano due fenomeni significativi: La Niña e El Niño.
La Niña e El Niño sono fenomeni su larga scala che si verificano sulla superficie dell’Oceano Pacifico tropicale, influenzando il clima globale. El Niño comporta un riscaldamento anomalo delle acque superficiali, mentre La Niña provoca un raffreddamento. Il nome El Niño, che significa “il bambino” in spagnolo, deriva dal fatto che il riscaldamento anomalo raggiunge il suo apice intorno al periodo di Natale. La Niña, d’altra parte, rappresenta l’opposto, con acque oceaniche più fredde di 1-3°C rispetto alla media.
Cosa dobbiamo aspettarci
Attualmente, la NOAA, l’agenzia statunitense che si occupa delle dinamiche oceaniche e atmosferiche, ha annunciato che le acque superficiali dell’Oceano Pacifico si stanno scaldando più del previsto, segnalando l’inizio di un fenomeno El Niño che quest’anno si prevede eccezionale. In generale, El Niño comporta un aumento delle temperature globali, ma al momento l’estate mediterranea sta faticando a stabilizzarsi, in netto contrasto con il trend di riscaldamento globale.
Rimane da vedere come si evolverà la situazione nelle prossime settimane. Le condizioni climatiche potrebbero ancora cambiare, influenzando l’andamento dell’estate. Ciò che è certo è che il clima continua a sorprenderci e a sfidare le nostre aspettative.