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Curiosità

Soffrire di mal d’auto. Gli esperti hanno scoperto perché, il motivo è pazzesco

Published by
Emanuele De Angelis

Soffrire di mal d’auto è un disagio che hanno in diversi. Ci si è spesso chiesto perché e da cosa deriva, ora esiste una risposta.

Mal d’auto – Ttiviaggi.it

Forse sei tra quelli che, come me, soffrono il mal d’auto, avvertendo sudore freddo, senso di nausea e vertigini anche in barca, aereo o altro mezzo di trasporto. Per questo disturbo, chiamato cinetosi, esistono varie forme di prevenzione e diversi rimedi. Puoi scegliere tra farmaci e prodotti naturali ma fino ad oggi non si aveva un’idea chiarissima di cosa lo innescasse. Vediamo insieme il motivo, conoscerlo sarà una svolta.

Soffrire di mal d’auto, da cosa deriva?

Il problema alla base era che non si riusciva proprio a capire con precisione quale elemento del cervello incolpare per una condizione davvero fastidiosa e a volte pure invalidante. Secondo un gruppo di neuroscienziati dell’Università Autonoma di Barcellona, i responsabili della cinetosi sarebbero dei neuroni situati in una particolare regione del tronco encefalico. Quando si attivano sono in grado di accendere tutti i sintomi che sono stati elencati precedentemente.

La scoperta è stata descritta sulla rivista Pnas. Nel magazine veniva spigato che la ricerca è stata realizzata grazie a uno studio sui topi nel quale i ricercatori si sono concentrati su una specifica regione del tronco encefalico, ovvero quella dei nuclei vestibolari. Da questi organi infatti partono i fasci di fibre nervose che trasmettono al cervello i segnali provenienti dall’orecchio medio e necessari per l’orientamento nello spazio e per il movimento.

Com’è avvenuta la scoperta

Neuroni Cervello – Ttiviaggi.it

In laboratorio hanno quindi provato a disattivare diverse popolazioni di neuroni dei nuclei vestibolari nei modelli animali per poi porli in un dispositivo simile a una giostra. Quest’ultima è stata pensata per innescare la cinetosi e verificare la loro reazione.

Lo spegnimento dei neuroni è avvenuto attraverso la chemogenetica, una tecnica che prevede l’utilizzo di molecole appositamente progettate per interagire con cellule specifiche. Mediante poi un fascio di luce (la cosiddetta optogenetica) hanno provato a riprodurre gli stessi sintomi della cinetosi.

Agendo gradualmente su diversi neuroni, sono infine giunti a capire che la disattivazione dei neuroni che esprimono la proteina Vglut2 non innescava la cinetosi. La loro attivazione attivazione invece scatenava i sintomi. I neuroni responsabili, insomma, erano quelli che presentano il recettore Cck-A.

Insomma il movimento in auto attiva questi neuroni che ci fanno soffrire di mal d’auto. Se vengono presi di mira potrebbe essere possibile viaggiare in auto, in aereo o in mare senza patire alcun disagio. O almeno, è ciò che sperano i ricercatori spagnoli.

Emanuele De Angelis

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