Negli ultimi tempi si sente parlare sempre più di silent travel. Vediamo insieme di cosa si tratta e perchè vogliono farlo tutti.
In un’epoca in cui il frastuono quotidiano invade ogni aspetto delle nostre vite, sempre più persone cercano un’ancora di pace, un modo per staccare la spina e ritrovare se stesse. Il “silent travel”, o viaggio del silenzio, emerge come una risposta a questa ricerca di tranquillità in un mondo sempre più caotico e rumoroso. Questo nuovo trend turistico promuove una forma di viaggio consapevole, offrendo una pausa rigenerante lontano dalla frenesia delle città e dalle distrazioni digitali.
Silent travel, cos’è e come funziona
Il silent travel invita i viaggiatori a immergersi nella quiete della natura, a riscoprire le proprie priorità e a connettersi con sé stessi senza l’incessante rumore di fondo che caratterizza la vita moderna. Questo tipo di viaggio non richiede una successiva “vacanza dalla vacanza”, poiché già durante l’esperienza si favorisce il rilassamento e il ripristino delle energie. Secondo esperti del settore come Condé Nast Traveller, il silent travel è destinato a diventare il trend principale nel mondo del turismo, poiché sempre più persone cercano esperienze autentiche e rigeneranti lontano dal caos urbano.
Le prenotazioni per ritiri benessere immersi nel silenzio stanno aumentando, così come la popolarità di passeggiate silenziose nella natura e nei boschi, condivise anche su piattaforme social come TikTok. Molti viaggiatori optano per soggiorni all-inclusive che includono il “digital detox”, un’opportunità per separarsi dai dispositivi elettronici e immergersi completamente nell’ambiente circostante.
Il silent travel affonda le radici nella pratica antica della meditazione Vipassana, che invita a osservare le cose così come sono veramente. Questo approccio contemplativo alla vita è stato reso popolare dal libro di Elizabeth Gilbert “Mangia, prega, ama”, diventato anche un film di successo con Julia Roberts.
Perché è considerato un tipo di viaggio benefico?
Studi scientifici dimostrano che il rumore costante può avere effetti negativi sulla salute, dall’irritabilità ai disturbi del sonno, fino a problemi cardiovascolari e compromissione delle facoltà cognitive. Al contrario, il silenzio può favorire il benessere psicofisico, contribuendo a ridurre la pressione sanguigna, migliorare la concentrazione, stimolare la creatività e persino promuovere la crescita dei neuroni.
Inoltre il silent travel non beneficia solo chi lo pratica, ma anche l’ambiente. Il rispetto per la quiete è essenziale per la fauna selvatica e per mantenere gli ecosistemi in equilibrio. Dal “forest bathing” alle cerimonie del tè, dai ritiri di meditazione alle vacanze digital detox, le possibilità di sperimentare il silenzio e la tranquillità sono molteplici e invitano tutti coloro che desiderano rigenerarsi e riconnettersi con la natura a intraprendere questa esperienza unica e preziosa.