Niente più compagnie low cost, in Italia questa possibilità sta diventando realtà. Vediamo dove e per quale motivo.
In tempi passati c’è stato un boom per le compagnie aeree “low cost”, quelle che offrivano voli a tariffe accessibili, seppur a volte sacrificando un po’ di comfort. Queste compagnie, con biglietti dall’aspetto vantaggioso, facevano parte del panorama aereo, ma il loro futuro sembra incerto. Il mondo dei viaggi aerei a basso costo sta per subire una trasformazione epocale, e le sue nuove fattezze influenzeranno profondamente l’isola, dove le compagnie low cost hanno radici solide e spesso gestiscono servizi vitali come la continuità territoriale.
Niente più voli low cost
I costi dei viaggi aumenteranno sensibilmente, come già accaduto l’anno precedente, ma stavolta l’incremento potrebbe essere più significativo. Se nel 2023 i prezzi dei biglietti erano cresciuti dell’8%, secondo quanto riportato dal Sole24ore, nel 2024 tale aumento potrebbe arrivare al 10%. Un totale di più 18% in poco più di un anno. Questo incremento è motivato da diversi fattori, primo fra tutti l’aumento della domanda che, per la prima volta dopo la pandemia, quest’estate dovrebbe superare i volumi registrati nel 2019. L’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo stima che nel 2024 viaggeranno almeno una volta in aereo 4,7 miliardi di persone, rispetto ai 4,5 miliardi del 2019.
A ciò si aggiungono gli scioperi nel settore aereo, le conseguenze della guerra in Ucraina e i problemi riscontrati da Boeing e Airbus, le due principali aziende del settore che generano circa 80 miliardi di dollari l’anno solo dalla vendita di nuovi aerei. Quest’anno, le consegne di nuovi aeromobili subiranno ritardi a causa dei problemi riscontrati da Boeing dopo l’incidente del “737 Max” della Alaska Air Lines e dai difetti manifestati dal motore Pratt & Whitney sull’A320neo di Airbus. Questa situazione di incertezza si tradurrà in una riduzione del 19% delle nuove aeromobili sul mercato.
Come hanno reagito le compagnie
La diminuzione dei voli comporterà automaticamente una diminuzione dei passeggeri, con l’effetto collaterale di un aumento dei prezzi dei biglietti, anche senza considerare l’incremento dei costi del carburante e delle materie prime in generale, oltre alla necessità di una manutenzione più attenta degli aerei, costretti a prolungare il loro servizio per compensare i ritardi nelle consegne e mantenere almeno il numero attuale delle destinazioni.
Tra le compagnie aeree, quella maggiormente colpita è anche quella più solida. Ryanair, ad esempio, attendeva la consegna di 57 Boeing 737 Max, ma ne riceverà soltanto 40, il che comporterà una revisione della sua rete di collegamenti. Al contrario, Airbus ha subito un arresto nella produzione, il che ha interessato soprattutto Wizz Air, con il 20% della sua flotta fermata in attesa di controlli sui motori. Questa situazione, sebbene influenzi le rotte di Wizz Air, ha un impatto minore sulla Sardegna. In ogni caso, meno voli significano meno passeggeri e prezzi più alti, proprio mentre la domanda raggiunge livelli record.