L’esperienza senza precedenti ti condurrà fino alla Porta del Paradiso, un luogo incantevole e quasi mistico, riservato solo a pochi fortunati partecipanti che avranno l’opportunità di vivere questa straordinaria avventura.
Prepararsi a indossare il caschetto, stringere le corde e calarsi in un cunicolo misterioso, per poi avanzare fino alla Porta del Paradiso, è un’esperienza unica. Accanto a voi ci saranno esperti speleologi pronti a guidarvi in un’avventura indimenticabile. Immaginate di entrare in una grotta che esiste da centinaia di migliaia di anni (i geologi parlano di “tempo profondo”) e di muovervi al suo interno come se fosse una cattedrale naturale, con altari, arabeschi e pinnacoli di concrezioni risalenti a ere geologiche passate. Come spiega il geologo Antonio Bambina, “ognuno di questi luoghi ha un nome e per noi diventa un luogo sacro, da proteggere e conservare”.
La discesa alla Porta del Paradiso
Rosario Ruggieri, responsabile del CIRS (Centro ricerche ibleo di speleologia), descrive l’accesso alla grotta. Si entra da una fenditura e si scende per una rampa di 10 metri fino a una prima altezza. Da questo punto, il percorso continua in orizzontale, per poi scendere ancora fino a un dislivello di 89 metri, fino a raggiungere la Porta del Paradiso. Questo nome evocativo è stato dato dai geologi, che indicano anche una serie di concrezioni chiamate Le Tre Sorelle. La Porta del Paradiso introduce a un vasto ambiente di oltre 750 metri, dove si trova la famosa “clava”, un’enorme stalagmite dal fascino ineguagliabile.
Oltre a questa emozionante escursione, ci sono molte altre attività disponibili. È possibile visitare le cave di marmo il sabato e la domenica alle 16:00, con percorsi guidati da esperti. Inoltre, si può esplorare la Grotta Mangiapane di Scurati, risalente al Paleolitico, abitata da pastori e contadini fino agli anni Cinquanta e ora sede di un piccolo museo della vita quotidiana di un secolo fa. Per le famiglie con bambini, c’è la possibilità di visitare una fattoria e muoversi tra gli animali da cortile.
La meraviglia del complesso carsico di Piano Zubbia
Alla fine dell’escursione, la bellezza del sito ripaga di ogni sforzo. La grotta appare come una cattedrale naturale, ricca di stalattiti e stalagmiti, dove il tempo sembra essersi fermato. Siamo nel complesso carsico di Piano Zubbia, proposto dal CIRS come Geosito da salvaguardare. Questo complesso include anche la Grotta del Fantasma, che raggiunge una profondità di circa 150 metri, e la Grotta di Maria Santissima di Custonaci, entrambe caratterizzate da incredibili formazioni calcitiche di vari colori.
La Grotta della Clava fu scoperta per caso negli anni Sessanta durante i lavori in una vicina cava. Negli anni seguenti, fu vittima dei “ladri di speleotemi”, che però si fermarono all’imboccatura. Nel 1997, il CIRS esplorò e documentò la grotta, suddividendola in due livelli: quello superiore, accessibile con gli speleologi, e quello inferiore. Questa divisione ha permesso di preservare meglio le meraviglie naturali al suo interno, proteggendo così un tesoro geologico di inestimabile valore.