I massimi esperti meteo, stanno lanciando l’allarme. Sono queste le regioni italiane più a rischio in estate.
Le temperature climatiche influenzano direttamente la salute e il benessere umano. Aumento delle ondate di calore, fenomeni meteorologici estremi e cambiamenti stagionali impattano la salute mentale, aumentano i rischi cardiovascolari e possono causare malattie respiratorie. Con il cambiamento climatico degli ultimi anni, gli esperti hanno lanciato l’allarme per una minaccia da prendere seriamente, vediamo di cosa si tratta.
Con l’arrivo della stagione estiva, è scattato l’allarme tra gli esperti. Considerati i dati dell’anno passato, si cerca di preparare la popolazione a eventi che possano minare la salute. La prima preoccupazione, riguarda le ondate di calore.
Causano la perdita di migliaia di vite umane ogni anno. Questi eventi meteorologici estremi, caratterizzati da temperature elevate e prolungate, possono avere conseguenze devastanti sulla salute, specialmente per i segmenti più vulnerabili della popolazione, come anziani, bambini e persone con patologie croniche.
Si verificano quando le temperature superano i livelli normali per un periodo prolungato, spesso accompagnate da umidità elevata e mancanza di ventilazione. Queste condizioni meteorologiche estreme possono portare a una serie di problemi di salute, tra cui colpi di calore, esaurimento da calore, disidratazione, edema polmonare e aggravamento di condizioni mediche preesistenti, come malattie cardiache e respiratorie.
Nel nostro paese, dove il clima mediterraneo predomina in molte regioni, sono diventate sempre più frequenti e intense a causa dei cambiamenti climatici in corso. Le città, in particolare, sono particolarmente colpite, a causa dell’effetto dell’isola di calore urbano, che fa sì che le temperature nelle aree urbane siano più elevate rispetto alle zone rurali circostanti.
Le conseguenze sulla salute pubblica sono ben documentate. Secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), durante l’estate del 2023, un’ondata di calore ha causato un aumento significativo del numero di decessi in molte città italiane, con un incremento del 20-30% rispetto alla media stagionale. Le regioni del sud, come la Sicilia e la Calabria, hanno registrato le temperature più alte, con picchi che hanno superato i 40 gradi Celsius.
Sono spesso coloro che vivono in condizioni di disagio socio-economico, con accesso limitato a condizionatori d’aria o altri mezzi per raffreddare l’ambiente domestico. Gli anziani, in particolare, sono a rischio elevato a causa della diminuzione della capacità di termoregolazione del corpo e della presenza di condizioni mediche croniche.
Per affrontare questa sfida emergente, è necessario adottare misure preventive e di mitigazione efficaci. Ciò include la messa in atto di piani di emergenza per il caldo, l’istituzione di centri di raffreddamento pubblici, la sensibilizzazione della popolazione sui rischi.
La promozione di comportamenti protettivi, come bere abbondante acqua, rimanere al fresco durante le ore più calde della giornata e controllare regolarmente le condizioni di salute, specialmente per coloro che sono a rischio.
E’ fondamentale adottare politiche volte a mitigare i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di gas serra, che sono la causa principale del riscaldamento globale e dell’aumento delle temperature medie.
Solo attraverso un approccio integrato e collaborativo, che coinvolga governi, istituzioni, comunità locali e individui, sarà possibile proteggere la salute pubblica e mitigare gli impatti in Italia e oltre.
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