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Curiosità

È allarme nel salmone norvegese: siamo in pericolo anche noi che lo mangiamo?

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Martina Massai

Un mistero che costa miliardi: quasi 63 milioni di salmoni morti prematuramente in Norvegia, il più grande produttore mondiale

salmone nel fiume – ttiviaggi.it

Un vero e proprio disastro per l’industria ittica norvegese, che lo scorso anno ha visto le sue esportazioni superare gli 11 miliardi di dollari. Ma la vera tragedia non è solo economica: dietro a queste morti premature si nasconde un problema di benessere animale e di etica alimentare che ci riguarda tutti.

Salmone: prezioso per i suoi omega-3, ma a quale prezzo?

Tra i pesci, il salmone è il mio preferito. Sopratutto dopo aver mangiato quello che si trova in Norvegia o in Finlandia, che non ha niente a che vedere con quello che si trova in Italia. Non viene solo apprezzato da me, ma anche da moltissime persone in tutto il mondo, sopratutto per i loro acidi grassi omega-3. Il salmone viene spesso utilizzato anche nelle diete ed è un alimento davvero prezioso. Ma dietro al loro sapore incredibile e al loro aspetto invitante, si nasconde una realtà brutale.

I salmoni che muoiono prematuramente soccombono a malattie del pancreas, delle branchie o del cuore. Oppure a lesioni subite durante l’eliminazione dei parassiti come i pidocchi di mare. Ma dietro a queste cause immediate si nasconde un problema più profondo: lo stress a cui sono sottoposti i pesci allevati.

Nei grandi recinti sottomarini che punteggiano i fiordi della Norvegia, i salmoni vengono allevati in condizioni intensive. La luce e la temperatura vengono manipolate per farli crescere il più rapidamente possibile: in natura, la fase di crescita in acqua dolce dura da due a sei anni, mentre negli allevamenti si riduce a soli sei mesi o un anno.

salmone – ttiviaggi.it

E il salmone che mangiamo?

Questo sistema di allevamento intensivo ha un impatto devastante sulla salute dei pesci e sull’ambiente. I salmoni stressati sono più suscettibili alle malattie e ai parassiti. Di conseguenza, la loro crescita accelerata richiede un grande consumo di mangime e acqua, con conseguenti danni all’ecosistema.

Ma la vera domanda è: che fine fanno i salmoni che muoiono prematuramente? Secondo i media norvegesi, molti di questi pesci, finiscono sui nostri piatti.

Se da un lato gli esperti rassicurano sul fatto che mangiare questo salmone non rappresenta un pericolo per la salute umana, dall’altro lato cresce la preoccupazione per l’etica alimentare. Come consumatori, abbiamo il diritto di sapere cosa mangiamo e di essere certi che gli animali che ci nutrono siano stati allevati in modo rispettoso del loro benessere. La Norvegia sta cercando di affrontare il problema, ma le soluzioni non sono immediate.

 

Martina Massai

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