Le ultime scosse ai Campi Flegrei hanno portato grande preoccupazione tra gli abitanti della zona, generando allarme e incertezza su cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni.
Nella zona dei Campi Flegrei si sta vivendo una situazione estremamente complessa a causa di uno sciame sismico che, nel mese di maggio, è diventato sempre più intenso. Il 20 maggio sono state registrate ben 150 scosse di terremoto, seguite da altre 15 la mattina del giorno successivo. La scossa più forte degli ultimi 40 anni, di magnitudo 4.4, è stata avvertita nel pomeriggio di martedì 21 maggio, generando preoccupazione tra gli abitanti della zona.
In risposta a questa emergenza, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato un vertice a Palazzo Chigi. Nel frattempo, Nello Musumeci, responsabile della Protezione Civile, ha assicurato che “ci saranno ulteriori interventi da parte del governo, dopo quelli già promossi e in corso di attuazione“.
L’alta frequenza delle scosse ha spaventato la popolazione locale, con molti che si sono riversati in strada durante la notte per timore di nuovi terremoti. Anche se i danni alle strutture e agli edifici non sono ancora stati completamente quantificati, la preoccupazione è palpabile.
Mario Tozzi, noto geologo e divulgatore scientifico, ha cercato di chiarire la situazione. In un’intervista a ‘Quotidiano Nazionale’, Tozzi ha spiegato che le scosse sono causate dalla sollecitazione della crosta terrestre. “C’è qualcosa che spinge dal basso“, ha dichiarato. “Potrebbero essere fluidi idrotermali caldi, liquidi e gassosi, o potrebbe essere magma. La differenza tra queste due ipotesi è importante. Se è il magma a spingere, potrebbe significare che siamo prossimi a un’eruzione. Ma per quanto ne sappiamo, il magma si trova attualmente a 5 mila metri di profondità, quindi non dovremmo preoccuparci troppo“.
Tozzi ha anche parlato del fenomeno del bradisismo, un processo che causa il sollevamento del terreno e che è stato in atto per molti anni nei Campi Flegrei.
Secondo Tozzi, il vero problema è la densità abitativa della zona dei Campi Flegrei. “È come se migliaia di persone vivessero sopra un supervulcano e invece di tenerlo sotto controllo, ci costruissero sopra ospedali, ippodromi, basi militari e una città da 80 mila abitanti“, ha affermato. “Qualsiasi evento sismico in questa zona diventa un grosso problema“.
Tozzi ha sottolineato la difficoltà di adottare ulteriori provvedimenti, dato che la zona avrebbe dovuto essere un grande parco naturale, ma è invece densamente popolata da circa 600.000 persone.
Nel frattempo, il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha annunciato che si stanno allestendo tre aree di attesa e accoglienza a Napoli, Pozzuoli e Bacoli, come misura precauzionale. A Pozzuoli, le scuole sono state chiuse e il carcere femminile è stato evacuato, con 140 detenute trasferite a causa di lievi danni strutturali.
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