Attenzione alla frode dell’olio d’oliva: potrebbe essere contraffatto e occorre essere consapevoli per proteggersi efficacemente dall’inganno.
Le operazioni della Guardia di Finanza volte a sventare le truffe legate all’olio d’oliva sono sempre più frequenti. Dietro questi illeciti si celano motivazioni economiche evidenti, poiché le frodi relative a questo prezioso prodotto gastronomico rappresentano un lucrativo affare. In particolare, l’olio extravergine italiano è uno dei bersagli principali di questo tipo di frode, che si manifesta attraverso diverse modalità. Pertanto, è di vitale importanza per i consumatori e per il settore agroalimentare possedere le conoscenze necessarie per riconoscere l’autenticità dell’olio e difendersi dalle truffe.
Secondo i rapporti di controllo dell’Unione Europea sulle frodi alimentari, l’olio d’oliva è una delle merci più soggette a questo fenomeno diffuso. Le truffe più comuni riguardano principalmente due pratiche: la miscelazione e la sostituzione. Nel caso della miscelazione, si verifica l’aggiunta di oli vegetali di qualità inferiore, come gli oli di semi raffinati, spesso accompagnata dall’uso di coloranti per mascherare le differenze. La sostituzione, invece, avviene mediante l’impiego di oli vegetali di qualità inferiore o di oli d’oliva di categoria più bassa, sostituendo così un prodotto di pregio con uno meno pregiato.
Scoprire e contrastare le frodi dell’olio d’oliva è un compito arduo che richiede una serie di verifiche tecniche e valutazioni sensoriali approfondite. I test di laboratorio rivestono un ruolo fondamentale nel processo di autenticazione degli oli extravergini. Gli ispettori eseguono analisi dettagliate sull’acidità, sul numero di perossidi, sulla spettrofotometria UV e sulla composizione degli acidi grassi, al fine di individuare eventuali anomalie che possano suggerire una contraffazione. Allo stesso tempo, l’analisi sensoriale, condotta da assaggiatori professionisti opportunamente formati, è cruciale per rilevare i difetti caratteristici degli oli contraffatti o adulterati.
Per i consumatori, l’etichettatura corretta e completa è uno strumento indispensabile per individuare e evitare le frodi legate all’olio d’oliva. Le informazioni obbligatorie sull’etichetta includono l’origine, il lotto, i valori nutrizionali e la sede dello stabilimento di confezionamento.
Le frodi dell’olio d’oliva possono essere suddivise in due categorie principali: sanitarie e commerciali. Le prime riguardano la qualità intrinseca dell’olio e comprendono l’adulterazione, l’alterazione e le sofisticazioni. Le seconde, invece, coinvolgono aspetti commerciali e comprendono le contraffazioni e le falsificazioni, che si verificano quando vengono attribuite erroneamente denominazioni di origine controllata o quando un prodotto viene sostituito con uno di qualità inferiore.
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