Alluvione a Dubai, si tratta davvero di un evento catastrofico di origine naturale? Non tutti ne sono convinte e ci sarebbero delle prove.
Dietro l’alluvione a Dubai si nasconde un interrogativo inquietante: è stata la mano dell’uomo a scatenare questa catastrofe naturale? Le recenti precipitazioni record hanno trasformato le vie della città degli Emirati Arabi Uniti in veri e propri fiumi urbani, gettando nella disperazione una nazione già nota per il suo clima arido. Ma ora, emergono sospetti riguardo alla possibile origine di queste inondazioni devastanti: il cloud-seeding, una tecnologia meteorologica largamente utilizzata nel paese.
In una regione dove le temperature possono raggiungere livelli insostenibili, il cloud-seeding, conosciuto anche come “inseminazione delle nuvole“, è da molto tempo considerato un rimedio innovativo per aumentare le scarse precipitazioni e rifornire le riserve d’acqua sotterranee. Questo processo coinvolge l’impiego di aerei che disseminano particelle di sale nelle nuvole per stimolare la formazione di pioggia. Secondo le analisi condotte dall’Associated Press sui dati di tracciamento dei voli, un aereo tipicamente coinvolto in queste operazioni ha sorvolato la regione proprio nei giorni precedenti alle intense piogge.
La situazione meteorologica ha preso una piega drammatica nella notte di lunedì, con precipitazioni che hanno stabilito nuovi record storici: mentre la media annuale di pioggia si aggira intorno ai 9,5 centimetri, solo martedì ne sono stati registrati 14,2 centimetri in sole 24 ore.
Il Centro Nazionale di Meteorologia degli Emirati Arabi Uniti, come riportato dal “Daily Mail” britannico, ha inizialmente negato operazioni di cloud-seeding immediatamente prima della tempesta, confermando però attività di questo tipo nei giorni precedenti.
Tale dichiarazione ha alimentato discussioni e speculazioni sul possibile contributo umano a questa catastrofe. Gli esperti nel campo però sostengono che, sebbene il cloud-seeding possa incrementare le precipitazioni stagionali del 10-30%, ciò non sarebbe sufficiente a giustificare l’entità delle inondazioni osservate.
In molti hanno sollevato critiche nei confronti delle infrastrutture di drenaggio della città, sottolineando la loro inadeguatezza di fronte a un evento meteorologico così estremo. Nonostante gli investimenti in tecnologie avanzate, Dubai si è dimostrata impreparata a gestire un tale volume d’acqua, evidenziando così una vulnerabilità significativa nelle strutture urbane della metropoli.
Le conseguenze delle inondazioni non si sono fatte attendere: l’aeroporto internazionale di Dubai, uno dei principali hub del traffico aereo globale, è stato costretto a interrompere temporaneamente le operazioni. I passeggeri si sono trovati bloccati, con numerosi voli cancellati o ritardati, causando un caos nel traffico aereo.
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