Un gran cambiamento quello che ha visto protagonista una nota città italiana dalla data del 25 aprile. Se vuoi entrare devi pagare.
Nella giornata del 25 aprile, si è inaugurato con un gran cambiamento il periodo sperimentale del ticket d’ingresso a una delle più note città italiane, una mossa adottata dalle autorità locali per regolare il flusso turistico in eccesso. Questa iniziativa, pensata per durare 29 giorni fino a metà luglio, si rivolge ai visitatori giornalieri non residenti nella regione interessata che non alloggiano nelle strutture ricettive della città. Vediamo insieme chi ha imposto queste restrizioni e perchè.
Cambiamenti come questo non se ne vedono spesso. L’obiettivo dichiarato è quello di preservare gli spazi vitali dei veneziani, garantendo un ambiente più vivibile per coloro che chiamano Venezia casa propria. Recentemente, si è fatta sempre più forte la necessità di trovare un equilibrio tra l’afflusso turistico e la qualità della vita dei residenti. Il ticket d’ingresso non è presentato come una tassa, ma come una misura di gestione del turismo. Le autorità assicurano che l’accesso alla città non sarà ostacolato da tornelli o barriere fisiche, ma si confida nel senso civico dei visitatori per il rispetto della normativa.
La città di Venezia da tempo si trova sotto la pressione di un turismo massiccio, ma le stime pre-pandemia di 25-30 milioni di visitatori all’anno sono ora considerate poco attendibili. Questo progetto pilota mira a fornire dati più accurati sulla frequenza turistica. Non tutti i veneziani, però, sono convinti dell’efficacia di questa misura. Alcuni si chiedono come verranno utilizzati i proventi derivanti dai ticket, esprimendo preoccupazione per la vacanza continua delle case della città e l’esodo dei residenti.
Il funzionamento del ticket prevede l’accoglienza dei visitatori presso le principali stazioni ferroviarie e degli autobus, dove personale appositamente formato fornirà assistenza nel download del QR code per coloro che non lo hanno già fatto. Inoltre, saranno allestiti punti di pagamento per coloro che non dispongono di uno smartphone. L’obiettivo principale del sistema è quello di ridurre l’affollamento nei giorni di maggiore affluenza, incoraggiare visite più prolungate e migliorare la qualità della vita dei residenti.
Alcune categorie sono esentate dal pagamento del ticket, tra cui coloro che soggiornano a Venezia, i minori di 14 anni, i disabili e i loro accompagnatori, nonché parenti stretti dei residenti veneti. Anche chi visita la città dalle 16 alle 8.30 del mattino è esente, così come i lavoratori, gli studenti e i dipendenti delle scuole e università locali.
Nel primo giorno di sperimentazione, più di 80mila persone hanno attraversato i varchi di accesso a Venezia, ma solo 7.000 hanno pagato il ticket di 5 euro. Gli altri accessi sono stati da parte di persone esentate dalla tassa, tra cui ospiti delle strutture ricettive e residenti locali.
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