Biglietti aerei sempre più costosi: la soluzione che conoscono in poco tempo per pagare meno consiste nell’essere flessibili nelle date di viaggio e nell’approfittare delle tariffe promozionali e delle offerte last-minute.
L’aumento dei costi dei biglietti aerei è diventato un problema sempre più rilevante per i viaggiatori italiani. Nel 2023, hanno evidenziato un incremento del 32% sui prezzi dei voli all’interno dell’Europa. Un segnale preoccupante per coloro che dipendono dai trasporti aerei per lavoro o per piacere. Ma questa tendenza al rialzo sembra destinata a continuare, come dimostra un’indagine condotta dal Corriere della Sera, convalidata da Eurostat. Che ha previsto un ulteriore aumento del 20% dei costi dei biglietti aerei tra gennaio e marzo 2024.
Biglietti aerei sempre più costosi
In aggiunta ai crescenti costi dei biglietti aerei, i passeggeri che partono dagli aeroporti italiani si trovano ad affrontare un’altra spesa: l’addizionale comunale sui diritti di imbarco. Questa tassa, istituita dalla Legge Finanziaria del 2004, è stata concepita inizialmente per compensare i danni causati dal rumore degli aerei ai Comuni. Ma ciò che è iniziato come un modesto addebito di 1 euro per passeggero è cresciuto nel corso degli anni, con un impatto negativo sulla connettività territoriale e sui viaggi aerei.
L’addizionale comunale sui diritti di imbarco è diventata una sorta di “tassa sul rumore”, il cui gettito non è più direttamente correlato al trasporto aereo. Questo denaro viene invece destinato a varie spese, tra cui contributi generici all’INPS. Va notato che l’importo di questa tassa varia da aeroporto ad aeroporto, con incrementi differenti nel tempo. Ad esempio, mentre si pagano 7,50 euro da Fiumicino e Ciampino, 8,50 euro da Napoli e 9 euro da Venezia, negli altri scali l’importo può essere di 6,50 euro.
La proposta di Assaeroporti per una riduzione dell’imposta
Di fronte a questa situazione, Assaeroporti ha sollevato la questione scrivendo al governo e al Parlamento. La proposta dell’associazione prevede una riduzione graduale dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, portandola a 2,5 euro per passeggero in partenza entro un periodo di 5 anni. Una parte di questa somma sarebbe destinata al Fondo del Trasporto Aereo, mentre l’altra andrebbe ai Comuni aeroportuali.
Secondo Assaeroporti, questa riduzione avrebbe un impatto positivo sul settore aereo nel suo complesso, aiutando a mantenere tariffe più basse per i passeggeri e favorendo la competitività dei principali aeroporti italiani. Inoltre, sostenere i Comuni aeroportuali garantirebbe stabilità economica e risorse per il mantenimento delle infrastrutture aeroportuali.
Ma resta da vedere se questa proposta verrà accolta dalle autorità competenti e se sarà implementata per alleviare la pressione finanziaria sui viaggiatori italiani e sostenere il settore aereo nazionale.