“Attendiamo 250mila morti l’anno”, a causa di questo problema: la nuova minaccia che si prospetta, gravida di conseguenze devastanti per la salute pubblica e l’ecosistema globale.
Con l’aumento delle temperature di un grado Celsius, si è registrato un incremento del 2% nelle patologie psicologiche di media entità, includendo depressione, ansia, insonnia, paure e malesseri psichici generalizzati. Questo fenomeno può essere attribuito non solo alla diretta influenza del clima sulla psiche umana, ma anche alla diminuzione della biodiversità e alle variazioni nei parametri atmosferici stagionali.
Questi cambiamenti ambientali possono generare un senso di squilibrio e instabilità emotiva, contribuendo così all’insorgenza o all’aggravamento di disturbi mentali anche lievi e di sofferenze psicologiche.
I bambini sono particolarmente a rischio rispetto agli impatti del cambiamento climatico, poiché molti dei loro organi e sistemi sono ancora in fase di sviluppo. La loro vulnerabilità è accentuata dalla loro dipendenza dagli adulti per la protezione e l’assistenza. Il 50% dei decessi infantili nel mondo è attribuibile a malattie connesse ai cambiamenti climatici, che influenzano la salute respiratoria attraverso diversi meccanismi.
Eventi climatici estremi, come ondate di calore e alluvioni, possono esporre i bambini a rischi aggiuntivi, con conseguenze potenzialmente devastanti sul loro sviluppo fisico e cognitivo. Pertanto, è importante proteggere la salute dei bambini adottando misure preventive e mitigative contro gli impatti climatici. Queste misure dovrebbero includere l’accesso a cure mediche di alta qualità, la promozione di ambienti sicuri e sani, nonché l’educazione e la consapevolezza riguardo ai rischi climatici e alle pratiche di adattamento.
Le zoonosi, malattie infettive trasmesse dagli animali all’uomo, rappresentano una sfida crescente per la sanità pubblica e sono fortemente influenzate dai cambiamenti climatici. Queste malattie possono essere veicolate da una vasta gamma di invertebrati e vertebrati, tra cui zanzare, zecche, roditori e animali domestici. È stato osservato un aumento significativo dei casi di zoonosi correlati alla temperatura, poiché il clima più caldo crea condizioni favorevoli alla proliferazione di vettori infettivi e al ciclo di vita dei patogeni.
L’implicazione di ciò è che il cambiamento climatico non solo incide sulla salute umana direttamente, attraverso fenomeni come ondate di calore e eventi meteorologici estremi, ma anche attraverso la sua influenza sui pattern di distribuzione e incidenza delle malattie zoonotiche. Questo collegamento evidenzia la necessità di adottare strategie integrate di sorveglianza, prevenzione e controllo delle zoonosi, nonché di mitigazione dei cambiamenti climatici, al fine di proteggere la salute pubblica e promuovere la resilienza delle comunità.
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