Hai questo requisito importante? Allora puoi richiedere la pensione 11 anni prima dell’età richiesta per legge.
Attualmente, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia è generalmente fissata a 67 anni, con un minimo di 20 anni di contributi versati. Tuttavia, in determinate circostanze, è possibile accedere anticipatamente alla pensione, godendo di agevolazioni particolari.
Come andare in pensione 11 anni prima?
Questo è il caso di coloro che, a causa di una malattia cronica, subiscono una significativa riduzione della capacità lavorativa. Per gli individui che soddisfano specifici requisiti, il diritto alla pensione può essere ottenuto con un anticipo di 6 anni, addirittura 11 anni nel caso delle donne.
Ciò solleva naturalmente una serie di domande: quali malattie croniche, e quanto gravi devono essere, permettono un così significativo anticipo dell’accesso alla pensione? L’INPS fornisce una dettagliata lista delle malattie invalidanti, specificando la percentuale di invalidità che deve essere assegnata alla persona, in base alla gravità dei casi.
Il documento contenente le linee guida per l’accertamento degli stati invalidanti, reso disponibile alle commissioni preposte, elenca una serie di malattie croniche invalidanti. Tuttavia, comprendere appieno tali direttive può risultare complesso per chi non è esperto in materia. Al fine di semplificare la comprensione, vengono riassunte di seguito le principali malattie croniche invalidenti.
Oltre a queste, rientrano nella lista la sindrome di Down, la sindrome di Patau e altre patologie congenite, ematologiche, neoplastiche e reumatiche rare, come la sindrome di Edwards, la fibrosi cistica, l’AIDS, la talassemia e l’artrite reumatoide. Anche il cancro può essere considerato invalidante, con gradi di invalidità che possono arrivare fino al 100%.
Che cosa dice la legge sulla pensione anticipata?
Una volta accertata l’invalidità, ai sensi del D.lgs n. 503 del 1992 e delle istruzioni contenute nella circolare INPS n. 35 del 2012, coloro che presentano un’invalidità non inferiore all’80% possono accedere alla pensione di vecchiaia.
Gli uomini possono farlo a partire dai 61 anni di età (in precedenza era sufficiente l’età di 60 anni, ma è stata modificata a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita), mentre le donne possono farlo a partire dai 56 anni di età (rispetto ai 55 anni iniziali). Naturalmente, sono richiesti almeno 20 anni di contributi versati, come per la maggioranza dei lavoratori.
In certe circostanze, quindi, è possibile ottenere il diritto alla pensione con un anticipo di 6 anni per gli uomini, addirittura 11 anni per le donne. Tuttavia, occorre sottolineare che il riconoscimento dell’invalidità al 80% non è sufficiente per beneficiare di tali agevolazioni. È necessario un ulteriore riconoscimento, basato sull’invalidità specifica rispetto alla professione svolta. In altre parole, una commissione apposita dovrà valutare se la malattia cronica impedisce effettivamente lo svolgimento della maggior parte delle mansioni previste dall’impiego attuale.
Per ottenere l’accesso anticipato alla pensione è quindi fondamentale un riconoscimento specifico dell’invalidità. Non esitare a informarti presso l’INPS o altri enti competenti per avere chiarimenti su questa procedura e fare domanda nel caso in cui tu possa beneficiarne. Non aspettare, il tuo diritto potrebbe essere più vicino di quanto pensi.