Lo scioglimento dei ghiacciai è un fatto noto, ma ce n’è uno che è destinato a sparire in breve tempo. Vediamo quale e perché ci riguarda.
Il destino del ghiacciaio dell’Adamello, il più imponente della nostra nazione, è ormai segnato: entro il 2080, sarà solamente un ricordo. Questo annuncio poco rassicurante è il risultato inequivocabile delle nostre azioni e delle conseguenze del riscaldamento globale, un problema che abbiamo causato e che ora stiamo subendo. Roberto Ranzi, docente universitario esperto in Costruzioni Idrauliche e Marittime non lascia spazio a dubbi, presentando i risultati allarmanti del progetto Climada.
Il ghiacciaio che sta scomparendo
Se per molti il 2080 è lontano, per la Terra si tratta di qualche secondo. Secondo quanto emerso dalla ricerca, entro la fine del secolo il ghiacciaio dell’Adamello si dissolverà completamente, vittima dei cambiamenti climatici. Questo studio, avviato due anni fa e presentato al Collegio Lucchini di Brescia, si basa su dati raccolti dalle misurazioni del sistema idrografico del Sarca-Chiese-Oglio a partire dagli anni Sessanta. Questi dati rivelano una diminuzione costante, con una perdita annuale di spessore sempre più evidente.
Negli ultimi quindici anni, l’area coperta dal ghiacciaio è stata ridotta in modo significativo, passando da 15,7 a 13,1 chilometri quadrati nel 2022. Questo calo, corrispondente a circa l’11% ogni dieci anni, è indicativo di una situazione critica. Inoltre, la perdita di spessore è più che raddoppiata rispetto al periodo precedente, con conseguenze evidenti sul nostro clima e sull’ambiente circostante.
Se riuscissimo a limitare il riscaldamento globale entro i 2°C, potremmo posticipare la scomparsa del ghiacciaio fino al 2080. Tuttavia se non riuscissimo a contenere questo processo, potremmo essere costretti a rivedere questa stima in modo ancora più drammatico. Questi risultati non possono essere ignorati. Giorgio Maione, assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, sottolinea l’importanza di utilizzare queste informazioni per guidare azioni politiche mirate. È essenziale evitare valutazioni superficiali quando si tratta di questioni ambientali.
Cosa succede se i ghiacciai si sciolgono e perché è pericoloso
Il futuro si prospetta cupo: entro trent’anni, avremo meno giorni di gelo e una riduzione significativa della copertura nevosa. Questi cambiamenti porteranno a alterazioni del regime delle precipitazioni e ad un aumento dei rischi naturali. Gli esperti hanno effettuato perforazioni nel ghiacciaio, estraendo “carote” lunghe fino a 224 metri. Attraverso queste analisi è possibile studiare la storia climatica e ambientale delle Alpi Centrali, trovando tracce anche di eventi come l’incidente nucleare di Chernobyl del 1986.
Mancano solo 22 metri prima che il ghiacciaio rilasci tracce di sostanze come il trizio, legate agli esperimenti nucleari del passato. Le tecnologie moderne, come i sensori a fibra ottica, ci consentono di esplorare il ghiacciaio fino a una profondità di 170 metri, ma i risultati che otteniamo sono tutt’altro che confortanti. La startup Cohaerentia sta contribuendo a questo sforzo, ma la realtà che emerge è spaventosa: il ghiacciaio dell’Adamello, il gigante delle nostre montagne, sta scomparendo di fronte ai nostri occhi.