Nelle viscere della Grande Piramide di Cheope, un nuovo mistero si aggiunge alla leggenda: un corridoio nascosto
È lungo nove metri e largo due: è un misterioso tunnel recentemente svelato al mondo grazie al progetto internazionale ScanPyramids. Una nuova interessantissima scoperta che accende la curiosità di archeologi e appassionati di storia.
Anche conosciuta come la Grande Piramide di Giza. È la più grande e antica delle tre piramidi della Necropoli di Giza in Egitto ed è una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico. Costruita durante la IV dinastia dell’Antico Regno d’Egitto, intorno al 2560 a.C., per il faraone Khufu, noto anche come Cheope.
La Piramide di Cheope ha suscitato grande interesse e fascino nel corso della storia, con numerosi studiosi e archeologi che hanno cercato di scoprire i suoi segreti e il suo significato. Tra le questioni ancora dibattute ci sono il metodo esatto utilizzato per la sua costruzione, lo scopo delle sue camere interne e delle gallerie e la presenza o meno di camere segrete o corridoi ancora non scoperti.
Ma oggi siamo qui a parlare di un’ulteriore mistero, scoperto grazie ad un’innovazione scientifica pazzesca. La scoperta del corridoio nascosto rappresenta un passo avanti fondamentale nella comprensione della struttura e dei processi di costruzione della Grande Piramide di Cheope.
Situato sopra l’ingresso principale della piramide, quello utilizzato dai turisti, il corridoio si presenta come un ambiente vuoto, formato da blocchi di pietra e con un soffitto a volta. Le immagini dell’interno, rese pubbliche, hanno fatto il giro del mondo, suscitando grande interesse e stupore.
La sua esistenza era stata ipotizzata già nel 2016, grazie alla tecnica di imaging chiamata muografia. Questa tecnologia non invasiva ha permesso agli scienziati di ScanPyramids di rilevare la presenza di uno spazio vuoto dietro la parete nord della piramide, a circa 7 metri sopra l’ingresso principale, in corrispondenza di una struttura a chevron in pietra.
Ulteriori test con radar e ultrasuoni hanno confermato la scoperta, prima che un endoscopio di 6 mm di diametro venisse inserito attraverso una minuscola giuntura tra le pietre che compongono le travi. Il progetto ScanPyramids, guidato dall’Università del Cairo e dall’Istituto francese HIP (Heritage Innovation Preservation), ha l’obiettivo di scansionare le piramidi del Vecchio Regno egizio (Khufu, Khafre, la Bent e la Red) per individuare la presenza di spazi vuoti e strutture sconosciute.
Si apre un nuovo capitolo nella storia di questa meraviglia del mondo antico. La ricerca continua, mentre gli scienziati si impegnano a svelare ulteriori segreti che si celano nelle sue profondità.
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