Con tasse fisse al 6%, questo luogo italiano si è trasformato in un autentico paradiso per i pensionati, offrendo loro una serie di requisiti vantaggiosi per stabilirsi qui e godere dei benefici fiscali.
San Marino ha adottato una politica fiscale per attirare pensionati provenienti da altri paesi nel suo territorio. Questo approccio è ampiamente utilizzato in varie parti del mondo per portare ricchezza a uno stato in necessità, offrendo generosi sconti fiscali a coloro che si trasferiscono e soddisfano determinati criteri.
Per un lungo periodo di tempo, il Portogallo è stato universalmente riconosciuto come l’emblema di questa strategia, attirando migliaia di pensionati con il suo regime fiscale agevolato. Tuttavia, le conseguenze impreviste di questa politica hanno portato il governo a prendere la difficile decisione di interromperla alla fine del 2023, evidenziando la necessità di riconsiderare le implicazioni a lungo termine di tali iniziative.
San Marino, un microstato circondato interamente dall’Italia, ha recentemente introdotto una normativa molto favorevole ai pensionati che scelgono di trasferirsi nel suo territorio. Il vantaggio principale di questa normativa è una tassazione agevolata al 6% sul reddito, minima rispetto ad altri paesi. Questa politica offre uno stile di vita vantaggioso per i pensionati che ne approfittano.
Ma ci sono requisiti precisi da rispettare per ottenere questa “residenza atipica” a San Marino. È necessario essere cittadini dell’Unione Europea o della Svizzera e ricevere un reddito annuo lordo di almeno 50.000 euro, o dimostrare di possedere un patrimonio di almeno 300.000 euro.
Coloro che soddisfano questi requisiti possono ottenere una residenza atipica a San Marino e beneficiare di una tassazione agevolata del 6% sulla loro pensione per 10 anni. Nonostante l’obiettivo di attirare almeno 500 pensionati all’anno, i numeri sono ancora lontani dalla realtà, con soli 29 ingressi nel 2022 e 58 nel 2023.
La pratica di offrire agevolazioni fiscali ai pensionati stranieri per stimolare gli investimenti non è nuova, ed il Portogallo ha rappresentato il più celebre esempio di questa strategia. Ma verso la fine del 2023, il governo portoghese ha optato per porre fine a questa politica, che era in vigore da più di 13 anni.
Tra le motivazioni di tale decisione, ha giocato un ruolo significativo l’impatto sulla crisi abitativa, particolarmente evidente a Lisbona, causato dall’arrivo in massa di pensionati benestanti. Il costo degli alloggi in Portogallo ha registrato un notevole incremento negli ultimi anni, con un aumento dell’11% solo nel 2022, peggiorando ulteriormente la situazione abitativa nei centri urbani del paese.
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