Si è aperta una crepa sulla Terra, causando impatti imprevisti, in un fenomeno mai osservato prima d’ora, che ha suscitato sorpresa e preoccupazione.
Attualmente, il Sole sta attraversando il suo picco massimo in un ciclo di circa undici anni, portando con sé un aumento sia nella frequenza che nell’intensità delle eruzioni solari. Tuttavia, il 24 marzo 2024 si è verificato un evento senza precedenti con conseguenze tangibili sulla Terra. Una violenta espulsione di massa coronale (CME) ha impattato il campo magnetico del nostro pianeta, aprendo una breccia nella sua magnetosfera. Tony Phillips, astrofisico, ha precisato che il Sole ha scatenato una tempesta geomagnetica di classe G4, la più potente dal settembre 2017.
Crepa sulla Terra
Questo eccezionale evento è stato preceduto da un brillamento solare insolitamente potente il 23 marzo, un doppio flare solare di classe X. Il National Solar Observatory in Australia ha osservato questo fenomeno straordinario che ha coinvolto due macchie solari, AR3614 e AR3615, in un’esplosione sincronizzata. La tempesta geomagnetica scatenata da questo evento è iniziata nel fine settimana precedente e si prevedeva un aumento fino alla classe G3.
L’impatto di questa tempesta solare è stato visibile soprattutto in Nuova Zelanda, che è stata illuminata da una splendida aurora australe, nonostante le nuvole e la luminosità della Luna. In Europa, purtroppo, il fenomeno è avvenuto durante le ore diurne, quindi non è stato osservabile. Contrariamente alle previsioni, l’intensità della tempesta ha raggiunto il livello G4 il 24 marzo, causando una significativa perturbazione e aprendo una crepa nella magnetosfera terrestre.
Cosa accadrà ora
La magnetosfera è una regione dello spazio intorno a un corpo celeste in cui il suo campo magnetico domina l’interazione con le particelle cariche. Le tempeste geomagnetiche, come quella causata dall’espulsione di massa coronale del Sole, possono influenzare gravemente le tecnologie terrestri e spaziali, interferendo con le comunicazioni satellitari, le reti elettriche e persino provocando aurore polari.
Queste tempeste solari influenzano il campo magnetico terrestre rilasciando intense particelle ad alta energia che possono danneggiare sistemi di comunicazione e navigazione come il GPS. Le emissioni ultraviolette possono causare espansione atmosferica interferendo con il campo magnetico, con conseguenti danni a satelliti, reti elettriche e sistemi di comunicazione.
Classificate su una scala da G1 a G5 in base all’intensità, le tempeste geomagnetiche possono causare interruzioni lievi o significative nelle reti elettriche e nei servizi di comunicazione, con il rischio di blackout estesi e danni alle infrastrutture critiche. Il monitoraggio attento di questi eventi è fondamentale per garantire la sicurezza delle tecnologie spaziali e terrestri.