L’inaspettata scoperta in Italia è già parte della storia, un prezioso tassello che arricchisce il patrimonio di questo affascinante borgo, svelando segreti sepolti.
La Tuscia, un luogo intriso di storia e bellezze naturali, ha recentemente rivelato una nuova sorpresa proveniente da uno dei suoi suggestivi borghi abbandonati, situato a breve distanza da Civita di Bagnoregio e a mezz’ora da Viterbo.
Scoperta inaspettata in Italia
A Celleno, mentre si lavorava per mettere in sicurezza la Chiesa di San Donato, è emerso un antico luogo sacro precedentemente noto solo attraverso frammentarie informazioni di archivio riguardanti la sua cripta, collegata alla chiesa attualmente in fase di restauro.
Questo ritrovamento rappresenta un altro importante elemento del patrimonio della Tuscia. Durante i lavori di consolidamento della Chiesa di San Donato, gli esperti hanno scoperto una chiesa inferiore di almeno 5 metri d’altezza, dotata di un ingresso separato sul versante nord, un dettaglio confermato da documenti d’epoca.
Ma alla fine del XIX secolo, il vescovo ordinò la chiusura di questa chiesa a causa delle difficoltà di accesso e dei potenziali utilizzi impropri. Nel 1944, le tracce di essa si persero quando la chiesa madre crollò, seguita pochi anni dopo dallo svuotamento dell’intero borgo di Celleno, che cadde in un periodo di oblio segnato da saccheggi.
Negli ultimi anni, l’amministrazione comunale ha intrapreso azioni di recupero e valorizzazione della Chiesa di San Donato, portando a questa sorprendente scoperta. Il sindaco Bianchi ha dichiarato: “Siamo felici di questa scoperta e stiamo lavorando per renderla accessibile ai visitatori in totale sicurezza. Nonostante i decenni di abbandono e le difficoltà causate dagli eventi sismici e dalle particolari condizioni del terreno, stiamo facendo il possibile con le risorse a nostra disposizione per completare i lavori e migliorare la situazione del borgo fantasma”.
Gli scavi archeologici sono in corso sotto la direzione della società di ingegneria Alma Civita Studio in collaborazione con l’Università della Tuscia. Il sindaco ha elogiato il professor Giuseppe Romagnoli, instancabile studioso del sito, per il lavoro svolto nei tre mesi precedenti.
Altri ritrovamenti
Questo ritrovamento non è solo la chiesa inferiore; gli archeologi hanno anche rinvenuto materiali lapidei di alta qualità artistica, alcuni dei quali risalenti al periodo longobardo. Il sindaco Bianchi ha concluso affermando che questi reperti attestano la continuità di vita su questa rocca dall’epoca etrusca fino ai giorni nostri.
Il borgo fantasma di Celleno, situato su uno sperone di tufo, era un antico insediamento etrusco lungo la via tra Bagnoregio e Orvieto. Colpito da terremoti e smottamenti, il borgo ha iniziato a crollare dagli anni ’30, diventando progressivamente un “borgo fantasma”.