Sembra utopia parlare di un mondo dove le persone non si indebitano per comprare cose futili, ma forse qualcosa sta davvero cambiando
Immaginate un mondo dove l’acquisto compulsivo è un lontano ricordo. Un mondo dove le persone non si indebitano per comprare cose di cui effettivamente non abbiamo bisogno e dove l’ambiente non è soffocato dai rifiuti. Sembra un discorso assurdo e invece, sembrerebbe potersi realizzare. La #nospendchallenge, una sfida virale che sta spopolando sui social, potrebbe essere il primo passo verso questo futuro sostenibile.
L’ide della Generazione Z
Nata spontaneamente dalla Generazione Z, i nativi digitali tra il 1997 e il 2012, questa sfida non è un semplice gioco, ma un vero e proprio atto di ribellione contro il consumismo sfrenato che caratterizza la nostra società.
L’idea è semplice: per un periodo di tempo che va da una settimana a un anno intero, i partecipanti si impegnano a non comprare nulla di superfluo. Solo cibo, medicine, bollette e mutuo sono ammessi nella lista della spesa. Tutto il resto, dai vestiti ai libri, dai device elettronici agli abbonamenti streaming, diventa un tabù.
Sui social, la sfida è un tripudio di consigli, video e foto che raccontano le esperienze dei partecipanti. C’è chi si cimenta nella creazione di un orto in casa per coltivare il proprio cibo, chi organizza baratti di vestiti e oggetti usati, chi riscopre il piacere di cucinare a casa invece di ordinare cibo da asporto.
Ma perché la #nospendchallenge ha avuto tanto successo?
Le ragioni sono molteplici: la Generazione Z è molto più consapevole dei problemi ambientali rispetto alle generazioni precedenti. Sanno che la sovrapproduzione di beni e il loro rapido smaltimento causano inquinamento e danni irreparabili al pianeta. Anche la gestione consapevole del denaro rientra in questo successo: i giovani di oggi sono spesso alle prese con precarietà lavorativa e stipendi bassi. La #nospendchallenge diventa un modo per imparare a gestire meglio le proprie finanze e risparmiare per il futuro.
Oltre a questi motivi validissimi, a sfida invita a riflettere su quanto sia davvero necessario comprare oggetti inutili che spesso finiscono per impolverarsi nelle nostre case. Si riscopre il valore di ciò che già si possiede e si impara ad apprezzare le cose semplici.
Certo, la #nospendchallenge non è una bacchetta magica. Non risolverà da sola tutti i problemi del mondo. Ma è un piccolo, grande passo nella direzione giusta. Un passo che può portare a un cambiamento di mentalità, a un consumo più consapevole e responsabile, a un futuro più sostenibile per noi e per il pianeta.