La scena a Kyoto era da tempo insostenibile: giovani apprendiste geisha di Kyoto, sono braccate dai turisti come fossero animali selvatici
Essere una giovane maiko, apprendista geiko, ovvero le geisha di Kyoto, non è proprio così facile. Passeggiano per il loro quartiere Gion, con indosso il loro bellissimo kimono e poi tutto ad un tratto, iniziando ad essere inseguite e perseguitate come animali selvatici durante una battuta di caccia. Vengono inseguite da orde di turisti, che scattano foto senza preoccuparsi del loro consenso e della loro privacy. Dove sta finendo il rispetto?
L’aumento esponenziale del turismo in Giappone negli ultimi anni (25 milioni nel 2023, quasi ai livelli pre-pandemici e circa 20 milioni in più rispetto al 2010) sta creando problemi che le autorità locali stanno cercando di risolvere con sanzioni e divieti. Tuttavia, è improbabile che queste misure siano efficaci di fronte ai sessanta milioni di visitatori all’anno che il governo di Fumio Kishida mira a raggiungere entro il 2030.
Le strade di Gion sono intasate, come un fiume in piena di corpi e zaini. I sentieri del Monte Fuji, un tempo luogo di pace e contemplazione, sono sommersi di rifiuti, una vera e propria discarica a cielo aperto. I servizi igienici pubblici, inadeguati a un numero così elevato di persone, sono spesso intasati e maleodoranti.
I turisti stranieri sono spesso maleducati e non rispettano le regole e l’etichetta locale. Si fanno selfie con i monaci buddisti in processione, incuranti della sacralità del momento. Toccano i kimono delle geishe senza permesso, un gesto di profonda mancanza di rispetto. Lasciano immondizia ovunque, come se le strade giapponesi fossero un gigantesco bidone della spazzatura.
Le conseguenze di questo turismo incontrollato sono numerose. Iniziamo con il degrado ambientale e le montagne di rifiuti che si trovano dappertutto, anche il disagio per gli abitanti con code infinte, rumore incessante e mancanza di privacy o spazi tranquilli, non aiuta a vivere in armonia. Lo sfruttamento delle povere geishe e altri aspetti della cultura giapponese che vengono ridotti a mere attrazioni turistiche, sono un modo per sminuire una popolazione antichissima e così ricca.
Per promuovere un turismo rispettoso nei confronti degli abitanti e della loro qualità di vita, il governo di Tokyo intende decongestionare le destinazioni più affollate promuovendo mete meno turistiche ma altrettanto autentiche, come Hokkaido e Okinawa, ad esempio. Ma il problema non riguarda solo i numeri. I residenti delle località più famose lamentano la maleducazione e il mancato rispetto dell’etichetta da parte dei visitatori stranieri.
Serve quindi educare i turisti al rispetto della cultura e delle regole locali. Fatto che sembra abbastanza scontato, ma apparentemente necessario vista la situazione in cui il Giappone, ma non solo, si sta trovando.
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