Un borgo incantato e dove il tempo sembra essersi fermato. In questa regione italiana, ogni angolo racconta storie millenarie e offre uno spettacolo senza tempo, avvolto in un’atmosfera magica che cattura il cuore di chiunque lo visiti.
Situato a 784 metri sul livello del mare, precisamente ai piedi del monte conosciuto come Castello, c’è un affascinante villaggio caratterizzato da tortuose “vinedde” e famoso per essere il luogo dell’argento, dei briganti e della tessitura. Questo borgo, immerso in un paesaggio mozzafiato, offre un’atmosfera unica: benvenuti a Longobucco.
Longobucco, un incantevole borgo nella provincia di Cosenza, si estende nella valle della Sila Greca attraversata dal fiume Trionto, ed è il quarto comune più grande della Calabria.
Con origini medievali, Longobucco deve la sua rinomanza alle “vinedde”, all’argento e ai briganti, ma soprattutto alla tradizione di tessitura di tappeti e coperte, realizzati con antiche tecniche artigianali.
Il paesino, immerso nel Parco Nazionale della Sila, offre una vista spettacolare con montagne, fiumi e laghi, testimonianze del suo ricco passato attraverso edifici storici nel centro storico.
La Chiesa Matrice, risalente al XII secolo e dedicata a Santa Maria Assunta, ora Santuario, è un esempio di valore storico con una facciata decorata e un interno barocco settecentesco, custodendo un altare maestoso e la Fonte Battesimale a forma di calice.
La Torre Campanaria di Santa Maria Assunta, chiamata affettuosamente “U Pupulu eru Campanaru”, è alta circa 32 metri e si trova vicino alla chiesa. Altre attrazioni includono la Chiesa di San Domenico e la Chiesa di Santa Maria Maddalena, entrambe con dettagli architettonici notevoli.
Il Museo dell’Artigianato Silano e della Difesa del Suolo, ospitato nell’ex Convento dei Frati Francescani minori, è un “ecomuseo” che espone tradizioni, arti, mestieri antichi e una sezione dedicata alla cinematografia.
Longobucco ha una storia legata all’attività mineraria, evidenziata dalla Via delle Miniere, un percorso che illustra le cave di argento e l’antica lavorazione. La tradizione tessile continua con la produzione di copriletti ed arazzi su antichi telai a mano, apprezzati da studiosi e viaggiatori.
Oltre alla tessitura e all’argento, Longobucco è noto per il brigantaggio, con personaggi famosi come Antonio Santoro, detto “Re Curemme” e Domenico Strafaci, noto come “Palma”.
Nei dintorni, il Lago di Cecita, a 1150 metri sul livello del mare, custodisce un importante patrimonio archeologico, incluso il ritrovamento di resti di un mammut risalente a 700 mila anni fa. Gli interessanti Giganti di Pietra di Campana, sculture misteriose, aggiungono ulteriore fascino alla regione.
Longobucco è un luogo ricco di storia, natura e tradizioni artigianali che affascina con il suo paesaggio e la sua autenticità.
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