Straordinaria scoperta, in questo luogo è emerso dagli abissi un tesoro prezioso, svelando così un patrimonio nascosto che ha catturato l’attenzione di studiosi e appassionati di tutto il mondo.
Nel misterioso fondale degli abissi, dove si nascondono i segreti millenari della nostra storia, emergono a volte opere straordinarie che narrano antiche leggende e svelano misteri sepolti nel tempo.
Questo è accaduto a San Leone, una graziosa località balneare ad Agrigento, dove solo gli appassionati di immersioni subacquee potevano fare una scoperta straordinaria. Tra alghe marine e i segreti del mare, si trova un tesoro sommerso, un imponente ornamento di pietra che sembra provenire dal maestoso tempio di Zeus.
Questa antica scultura non è solo un blocco di pietra, ma un autentico frammento di storia, un messaggero del passato che ci offre uno sguardo emozionante su epoche antiche e divinità epiche.
Straordinaria scoperta
Nel cuore delle acque cristalline di San Leone, un gruppo di sommozzatori del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Carabinieri ha compiuto un gesto straordinario, con la presenza della Soprintendenza del Mare e di numerosi curiosi. Il loro coraggio e dedizione hanno portato alla luce un reperto lapideo, un tesoro nascosto che potrebbe rivelare segreti secolari.
A prima vista, sembrerebbe raffigurare la figura maestosa di un cavallo o di un leone. Ma il masso, coperto da concrezioni marine e quasi certamente scolpito in marmo proconnesio, ha dimensioni imponenti: due metri per uno e uno spessore di 35 centimetri. Questa meraviglia dell’arte antica è rimasta sepolta per lungo tempo a circa 300 metri dalla costa, a una profondità di 9 metri.
Ciò che rende questa scoperta ancora più sorprendente è il fatto che, nelle carte archeologiche, era etichettata come una semplice e anonima “vasca”. Questa denominazione non aveva mai convinto il Gruppo Subacqueo di BCsicilia, che ha iniziato un’avventura straordinaria per scoprire il mistero sott’acqua. Nel ottobre 2022, insieme al sub volontario Salvatore Ferrara e con il prezioso contributo di Francesco Urso, è stato effettuato un rilievo in 3D.
Il ritrovamento archeologico a San Leone
Dall’elaborazione dei dati è emersa un’immagine eccezionale che tocca il cuore e l’anima, sembrando raffigurare un dettaglio prezioso di un fregio del timpano di un tempio millenario. Questa scoperta ci trasporta indietro nel tempo, alle epoche d’oro dell’antichità, quando opere d’arte adornavano i templi e narravano storie di divinità ed eroi.
La straordinaria scoperta ha subito attirato l’attenzione della Soprintendenza del Mare, con l’obiettivo di recuperare questo eccezionale reperto. Finalmente, il capolavoro dell’antichità è stato riportato a riva, portando con sé un pezzo di storia che ci emoziona profondamente
È un potentissimo promemoria che ci invita a riflettere su quanto ancora sia sconosciuta la profondità del mare e su quanto ci sia ancora da scoprire sotto le placide superfici marine.