Tradizioni obsolete e crudeli o da portare avanti? Il dilemma che sorge in Marocco riguarda le scimmie Bertucce, che rischiano l’estinzione.
Le bertucce di Marrakech sono un simbolo di questa complessità, un invito a riflettere e a trovare soluzioni etiche e sostenibili.Un dilemma che ci interroga sul rapporto tra uomo e animale, sulla conservazione delle specie e sul futuro delle tradizioni. Emerge una domanda fondamentale: è possibile conciliare la tutela degli animali con la cultura e le esigenze economiche?
Nella vivace piazza Jemaa el-Fna di Marrakech, dove il fumo dei venditori di cibo si mescola al canto dei muezzin e al frastuono dei motorini, un’antica tradizione si staglia contro il cielo infuocato del tramonto: le scimmie incatenate.
Cookie, una bertuccia di sei mesi con indosso una buffa cuffietta di pizzo, e altre scimmie come lei, sono al centro di un acceso dibattito che divide animalisti e addestratori. Da un lato, c’è chi le considera attrazioni turistiche crudeli e obsolete, relitti di un’epoca passata che non ha più spazio nel mondo moderno.
Dall’altro lato, gli addestratori difendono questa tradizione secolare, tramandata di generazione in generazione, come parte integrante della cultura marocchina. Le scimmie, affermano, sono ben curate e fanno parte della loro famiglia. Questo lavoro, seppur duro, offre loro un sostentamento e un senso di identità.
Le bertucce, si sostiene, sono animali selvatici in pericolo di estinzione che soffrono in cattività, costrette a esibirsi in ridicoli spettacoli per la gioia di turisti distratti. Le bertucce di Barberia, uniche nella loro specie, sono minacciate da diversi fattori: la deforestazione, la caccia illegale e il crescente conflitto con l’uomo.
In natura, la loro popolazione è inferiore a 10.000 esemplari, classificandole come “in pericolo di estinzione” secondo l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura. In cattività, a Jemaa el-Fna, le loro condizioni di vita sono spesso deplorevoli. Le scimmie sono costrette a vivere in gabbie anguste, private della loro libertà e dei loro istinti naturali. Sono sottoposte a stress, malnutrizione e malattie, e spesso vengono addestrate con metodi brutali.
Tuttavia, privarle di questo “lavoro” significherebbe privare le loro famiglie di un’importante fonte di reddito. Gli addestratori, per la maggior parte provenienti da contesti socio-economici marginalizzati, dipendono da questo lavoro per sfamare le proprie famiglie. Il governo marocchino, consapevole della controversia e della necessità di tutelare le bertucce, sta cercando di trovare un equilibrio tra la tradizione e la salvaguardia della fauna selvatica. Un programma di microchippatura e di miglioramento delle condizioni di vita è in fase di sviluppo.
L’obiettivo è quello di garantire alle scimmie un trattamento più umano, fornendo loro cibo, cure mediche e spazi adeguati. Ma nel frattempo, le scimmie di Marrakech continuano a vivere la loro controversa esistenza, tra la folla di turisti e le ombre della tradizione.
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