I ponti tibetani sono una soluzione semplice per collegare due dirupi, offrendo una soluzione intelligente e pratica
A prima vista lasciano una sensazione di instabilità e poca sicurezza, in realtà i ponti tibetani sono molto resistenti. Installati con tutte le precauzioni del caso, agevolano il passaggio tra due dirupi in modo semplice. Per chi soffre di vertigini, potrebbero non essere la soluzione migliore, visto che il dislivello tra la valle e la cima, può essere molto importante.
Particolarità dei ponti sospesi
Non essendo strutture salde al terreno, potrebbero apparire a primo impatto molto precarie. Il suo punto di forza però sta proprio in questa caratteristica. Non deve infatti essere rigido, bensì un ponte tibetano deve muoversi nel vuoto. Questi ponti sono molto famosi e utilizzati in tutto il mondo. Vengono anche inclusi in alcuni film di avventura per dare quel suspence che mantiene lo spettatore incollato al televisore.
La loro lunghezza è molto variabile: possiamo trovarne alcuni di poche decine di metri o addirittura centinaia. Il ponte tibetano vincitore del Guinness dei primati dagli anni 1999 ai 2006 si trova in Italia, esattamente a Mammiano, una piccola frazione di San Marcello Piteglio, nel pistoiese.
L’Appennino tosco-emiliano non poteva che essere il migliore candidato per la scelta di questa creazione. Chiamato dagli abitanti “Il Ponte delle Ferriere“, raggiunge una lunghezza di 220 metri, un’altezza da terra di 36 metri e una larghezza di 80 centimetri. Con tutta la sua imponenza, va a sovrastare il fiume Lima e i boschi circostanti, agevolando così in maniera poco invasiva il passaggio.
Passeggiare sul ponte
Oltre alla sua praticità, camminare sul ponte regala magnifici panorami, che non potrebbero essere apprezzati da una semplice passeggiata lungo fiume. Utilizzare il ponte di Mammiano è sempre possibile, ma solo i più coraggiosi riusciranno a guardare di sotto. Infatti, l’oscillare del ponte mentre lo si percorre, aumenterà la sensazione di vuoto e di conseguenza, la paura per alcuni.
Per rendere il tutto più agevole, dal 2014 il ponte è stato anche illuminato, in modo da garantire una passeggiata in piena sicurezza anche nelle ore notturne. Prima di attraversarlo, c’è la possibilità di prendere qualche snack o una bottiglietta d’acqua nel bar-ristoro situato nel punto di accesso. Un ristorante in cui assaggiare le prelibatezze del luogo, si trova invece al di sotto del ponte, lungo il fiume Lima.
Il ponte è nato nel 1923 dall’esigenza del Conte Vincenzo Douglas Scotti, per far attraversare i propri operai e raggiungere la società metallurgica del paese. Un grande vantaggio per i lavoratori, che altrimenti avrebbero dovuto percorrere 12 chilometri in totale ogni giorno.
Dal 2021 il primato di ponte più lungo è stato vinto dalla Basilicata. Con i suoi 586 metri di lunghezza e 80 metri di altezza, collega il parco del Pollino e il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese.