Quest’isola è la più pericolosa esistente al mondo ed è anche abitata. Scopriamo i motivi di questa inospitalità
Nei secoli, hanno provato in tanti a raggiungerla, ma le loro intenzioni sono sempre finite nel peggiore dei modi possibili. Eppure, potrebbe essere una meta turistica di altissimo livello, anche perché la sua conformazione fisica possiede tutte le caratteristiche idonee a una vacanza in quello che sembra essere, in tutto e per tutto, un vero paradiso terrestre.
Eppure, come ben sappiamo, quando gli esseri umani raggiungono un luogo in massa ne rovinano gran parte della sua naturalezza, tramite delle costruzioni idonee a ospitare più persone possibile. Ciò vorrebbe dire inquinamento, sfruttamento delle risorse e delle persone locali, oltre al danneggiamento di componenti naturali preziose per la biodiversità esistente in questi posti.
In effetti, a difesa di questo incantevole, quanto incontaminato, territorio vi sono degli elementi che lo rendono del tutto inospitale. Non pochi avventurieri sono morti all’interno di quest’isola e i motivi derivano dalla volontà di alcune persone che proprio non vogliono contatti con la civilizzazione. Esse risiedono all’interno dell’isola e ogni qualvolta si avvicinino delle imbarcazioni piene di persone, allora si cimentano in delle attività di difesa atte a non far approdare nessuno sulle coste.
La tribù più accanita di tutti i tempi
Si chiamano sentinellesi e sembra vivano all’interno dell’isola da oltre 60 mila anni. Molto sicuramente, i loro antenati più antichi hanno preso parte alle migrazioni preistoriche, quelle che videro le prime forme di esseri umani, nelle loro evoluzioni più passate, uscire dal continente africano per le più svariate ragioni. Questa è una tribù che vive nell’isola North Sentinel, situata nel golfo del Bengala, ripresa più volte da parte delle telecamere di chi si trovava in imbarcazioni che viaggiavano nei suoi pressi.
I componenti della tribù, la quale sembra vivere solamente di raccolta e di caccia, sembrano non voler alcun tipo di contatto con il mondo esterno e stessa l’India ha decretato il suo riconoscimento, vietando l’approdo su questo territorio a chiunque voglia effettuarlo sin dal 1996.
Fra i vari racconti che inquadrano personaggi curiosi e intenti a raggiungere l’isola, vi è quella di un missionario cristiano americano, John Allen Chau, il quale è stato ucciso mentre provava a portare il cristianesimo su questa terra. Ogni tipo di contatto che la civiltà ha provato ad avere con la tribù si è concluso in atti di violenza, proprio com’è successo anche a 2 pescatori del Myanmar, finiti sull’isola per uno sbarco d’emergenza e uccisi.