Bere il latte d’avena a colazione è una pessima idea: ecco cosa si rischia a bere questa bevanda a prima mattina e le migliori alternative.
Si cercano sempre alternative sane al latte vaccino e in commercio ci sono diversi sostituti come il latte di riso, il latte di mandorla, il latte di cocco o il latte d’avena. Molte volte si deve abbandonare il consumo del latte vaccino perché si ha un’intolleranza e queste sembrano delle buone alternative.
Il latte d’avena per esempio è molto scelto perché ha un buon sapore o perché magari si segue un regime alimentare vegano. Ecco che diventa buonissimo anche da aggiungere al caffè la mattina. Si crede che questa sia un’alternativa sana e salutare ma in realtà non lo è.
Cosa si rischia a bere il latte d’avena a colazione e le migliori alternative
Il problema del latte d’avena a colazione è molto più grave di ciò che si pensa: la glicemia si alza immediatamente dopo un sorso di questa bevanda (ovvero si alza la concentrazione di glucosio nel sangue). Fino a poco tempo fa questo livello era considerato rilevante solo nel caso delle persone affette da diabete ma ora va preso in considerazione anche nelle persone senza patologie.
Uno squilibrio nel livello di zucchero nel sangue può essere la causa di attacchi di fame, scarsa energia e stanchezza, acne, sonno insufficiente, offuscamento della mente. Il latte di avena è fatto con un cereale e quindi si tratta di amido, quindi in sostanza si sta bevendo un “succo di cereali” che contiene molto glucosio e ciò porta ad un picco glicemico.
Nella preparazione del latte di avena la maggior parte delle fibre vegetali viene filtrata, con il risultato che il prodotto contiene poche o nessuna fibra, e quello che resta è solo lo zucchero vegetale. Ciò fa capire quanto sia sbagliato berlo, soprattutto a colazione. In pratica sin dalle prime ore del giorno si raggiunge il picco glicemico e ciò ha ripercussioni sulla produttività e sulla presenza di tutta la giornata.
Il latte vaccino e le bevande a base di frutta secca sono alternative migliori, il primo perché contiene proteine e grassi, i secondi perché sono poveri di amido e quindi mantengono equilibrati i livelli di glucosio nel sangue. Il latte di soia non zuccherato può sostituirlo alla perfezione, anche da aggiungere al caffè. Le abitudini, si sa, sono dure a morire: se non si riesce a rinunciare al latte d’avena, si può provare a berlo a stomaco vuoto o dopo aver fatto colazione o, ancora, berlo dopo aver fatto una breve passeggiata.