Il wasabi è un ingrediente che ormai tutti mangiano con il sushi, ma non tutti sanno da quale pianta deriva e che aspetto abbia in realtà.
Già da diversi anni, grazie alla globalizzazione sempre più crescente, anche qui in Italia si è potuto assistere alla diffusione della cosiddetta cucina etnica.
Al giorno d’oggi sono tanti i locali e i ristoranti che offrono ai clienti cibi provenienti da altre parti del mondo e ormai per assaggiare la cucina giapponese o thailandese non è più necessario prendere un aereo, ma basta fare pochi passi a piedi.
Tra le cucine che più si sono diffuse in Italia da questo punto di vista è impossibile non citare quella giapponese con il piatto cardine che ormai tantissime persone del nostro Paese consumano ogni giorno, ovvero il sushi.
Questo piatto a base di pesce abbattuto e riso è diventato celebre anche dalle nostre parti e ormai sono centinaia i locali specializzati in cucina giapponese presenti sul territorio italiano.
Non tutti sanno come è fatta davvero la pianta da cui si ricava il wasabi
Il sushi viene generalmente accompagnato da diverse salse, come ad esempio la salsa di soia, ma la più apprezzata è sicuramente il wasabi.
Si tratta di una pasta di colore verde acceso che ha un sapore prettamente piccante ed è uno degli accompagnamenti più apprezzati e gustosi della cucina giapponese, non solo per il sushi.
Viene servita all’interno di un piattino nel quale puoi si può intingere il sushi utilizzando le apposite bacchette.
Il wasabi è un ingrediente molto famoso, anche se la maggior parte delle persone non conosce esattamente da dove deriva e come viene preparato per poi essere servito all’interno dei ristoranti di cucina giapponese.
Come quasi tutti i contorni e condimenti, anche questa pasta di colore verde deriva da una pianta particolare, ma è necessario fare una doverosa precisazione: il wasabi che comunemente mangiamo in Italia di solito non è il reale wasabi.
Il wasabi autentico infatti andrebbe ricavato da una pianta che cresce solamente in Giappone, chiamata Eutrema japonicum, chiamata anche ravanello giapponese.
Essendo una pianta che cresce solo in determinate zone del Paese del Sol Levante, in particolare vicino a fiumi e zone particolarmente fredde, ha un costo di produzione molto alto e per questo motivo non viene quasi mai utilizzato, soprattutto nei ristoranti occidentali e quelli molto economici.
In alternativa viene utilizzato un surrogato del wasabi costituito semplicemente da rafano colorato per dare quel tipico colore verde.
Al giorno d’oggi solo una piccolissima percentuale di ristoranti, anche in Giappone, utilizza il wasabi originale all’interno del menù dato che oggi la richiesta è diventata talmente alta che i costi sono divenuti insostenibili per tutti i ristoratori.